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Stop alla moratoria, ci serve più gas: Londra tentata dalla fratturazione idraulica

A mezze parole, il governo britannico considera di dare il via libera al fracking per garantirsi più risorse domestiche di gas. Le tensioni con la Russia dietro il voltafaccia di Downing Street

Fratturazione idraulica: terremoto in Texas, nuovi sospetti sul fracking
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La moratoria sulla fratturazione idraulica è in vigore dal 2019

(Rinnovabili.it) – I costi dell’energia salgono sempre di più e fanno riaffiorare l’ipotesi fracking. Londra sta preparando la nuova strategia energetica nazionale bilanciando due priorità: gli obiettivi della transizione energetica e il caro energia. E il secondo, complice anche la necessità di tagliare la dipendenza dalla Russia, è quello che finisce più spesso sotto i riflettori. Così il governo di Boris Johnson ha rispolverato la possibilità di utilizzare la fratturazione idraulica per potenziare la produzione nazionale di energia.

In pratica è un dietrofront clamoroso: in tutta l’Inghilterra, infatti, è in vigore una moratoria sul fracking da novembre 2019. La fratturazione idraulica potrebbe avere conseguenze inaccettabili sulle persone e sull’ambiente, specie in riferimento ai terremoti causati dalle attività di estrazione. Con questi motivi Londra aveva decretato lo stop poco più di 2 anni fa.

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Le tensioni con la Russia – e il dibattito tesissimo in seno al governo Johnson – sta rimettendo in discussione tutto. D’altronde, non è la prima volta che l’industria del gas di scisto viene proposta come opzione strategica per ridurre la dipendenza del paese dalle importazioni di gas naturale (impiegato per riscaldare circa l’80% delle case inglesi).

Nel governo, molte voci cercano di ammorbidire la proposta per evitare che si scatenino nuove polemiche su un tema che ha sempre trovato un’opposizione fortissima da parte del mondo ambientalista inglese.

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“Alla luce dell’invasione criminale di Putin in Ucraina, è assolutamente giusto che esploriamo tutte le possibili fonti energetiche interne. Tuttavia, a meno che le ultime prove scientifiche dimostrino che l’estrazione del gas di scisto è sicura, sostenibile e di minimo disturbo per chi vive e lavora nelle vicinanze, la pausa in Inghilterra rimarrà in vigore”, ha assicurato il segretario agli Affari economici Kwasi Kwarteng.

Ma intanto Downing Street prepara già i prossimi passi. Il primo è uno studio di valutazione, affidato al British Geological Survey. Obiettivo: soppesare l’impatto delle diverse tecniche di fratturazione idraulica e stimare l’intensità dei terremoti che si potrebbero produrre.