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La terra trema in Texas, occhi puntati sulla fratturazione idraulica

Il 28 dicembre il Texas è stato scosso dal terzo terremoto più intenso del decennio. È il culmine di uno sciame sismico concentrato proprio nell’area del bacino permiano, ricchissimo di idrocarburi, dove si concentrano le operazioni di fracking. Le autorità sono certe del legame tra shale e gli ultimi terremoti

Fratturazione idraulica: terremoto in Texas, nuovi sospetti sul fracking
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Un sisma di magnitudo 4.5 causato probabilmente dal fracking

(Rinnovabili.it) – Un terremoto di magnitudo 4.5 ha scosso il Texas e il New Mexico il 28 dicembre. È il terzo sisma più intenso dell’ultimo decennio e l’epicentro si trova nel bel mezzo del bacino permiano, uno strato sedimentario ricchissimo di idrocarburi. E dove l’industria petrolifera concentra buona parte delle operazioni di fratturazione idraulica degli Stati Uniti per estrarre lo shale.

Ed è proprio al fracking che le autorità guardano come possibile causa scatenante del terremoto. Il legame ormai è acclarato. Per estrarre dal sottosuolo petrolio e scisti bituminosi, la fratturazione idraulica pompa nel sottosuolo liquidi ad alta pressione per spaccare le rocce sottostanti. Ma non è questa l’operazione incriminata, bensì l’uso di pozzi di smaltimento delle acque reflue. Questi, infatti operano per periodi più lunghi e iniettano molto più fluido delle operazioni di fratturazione idraulica. L’iniezione di acque reflue può aumentare i livelli di pressione nella formazione rocciosa per periodi di tempo molto più lunghi e su aree più grandi rispetto al fracking.

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La Railroad Commission del Texas, un ente governativo che gestisce la sicurezza per tutta l’industria degli idrocarburi, del carbone e dell’uranio, è già intervenuta. Nei giorni scorsi, mentre si verificava uno sciame sismico consistente, anche se di bassa intensità, aveva già decretato lo stop allo smaltimento dei reflui tramite iniezione in un’area circoscritta dello Stato. Dopo il terremoto di magnitudo 4.5 ha inviato ispettori presso tutti i siti estrattivi del bacino permiano. Soprattutto nell’area dell’epicentro, dove il tasso di utilizzo dell’iniezione in pozzi profondi è del 50% più alta della media.

Anche sul Texas, quindi, aumenta la pressione sulle autorità perché prendano dei provvedimenti. Ci sono i precedenti dell’Oklahoma, dove nella prima metà del decennio scorso i terremoti sono aumentati moltissimo di frequenza: nel 2014-15 è stato registrato un numero di scosse pari a quello di tutto il millennio precedente. Da allora le autorità hanno adottato delle linee guida per l’industria che hanno contribuito a ridurre la sismicità.

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