La bozza del PNIEC francese, sottoposto ora a consultazione pubblica, definisce alcuni obiettivi di massima per l'energia come la chiusura delle centrali a carbone nel 2027, ma appare ermetico su dati chiave come la riduzione delle emissioni
Pubblicata con 4 mesi di ritardo la Strategia francese energie e clima 2023
(Rinnovabili.it) – Con diversi mesi di ritardo sulla tabella di marcia europea la Francia ha pubblicato in questi giorni i suoi nuovi obiettivi energia clima 2030. Beninteso, non si tratta del PNIEC vero e proprio, quanto piuttosto della bozza su cui la Commissione Europea dovrà esprimersi. E quello che emerge chiaramente dalle 102 pagine del documento di sintesi è una certa approssimazione nella definizione del Piano. Nessun riferimento ai target di riduzione delle emissioni climalteranti, mancanza di alcuni obiettivi energetici settoriali, e una certa “vaghezza” sull’evoluzione del mix nazionale rispetto alle richieste UE.
“La strategia francese per l’energia e il clima costituisce la nostra tabella di marcia per raggiungere la neutralità del carbonio nel 2050 e per garantire l’adattamento della nostra società e della nostra economia agli impatti dei cambiamenti climatici”, spiega il governo nel testo posto in consultazione pubblica. “Si articolerà nei prossimi mesi in una legge di programmazione e in due decreti – la strategia nazionale low carbon (SNBC), la programmazione energetica pluriennale (PPE) – e un documento programmatico, il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC)”.
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Gli obiettivi energia clima 2030 della Francia
Il PNIEC della Francia promette la fine della produzione elettrica a carbone nel 2027 (nonostante questa fonte rappresenti solo l’1% del mix elettrico attuale) per abbandonare completamente le fonti fossili nel 2050. Questo passaggio sarà azionato da due leve. La prima consiste nell’aumento della generazione energetica “low carbon”: +10% al 2030 nel settore elettrico, +100% in quello termico al 2035 rispetto al 2021). “Questo sforzo comporta un rilancio senza precedenti dell’energia nucleare e una più veloce diffusione delle energie rinnovabili“, scrive Parigi.
Il Piano appare volutamente ambiguo quando parla di quota di rinnovabili sui consumi finali, riportando un 58% di “energia senza emissioni di carbonio” nel mix energetico nel 2030 e del 71% nel 2035. In compenso definisce numeri di precisi di produzione annuale o capacità installata da raggiungere per la fine del decennio. Ossia:
- Fotovoltaico: da 54 a 60 GW
- Eolico onshore: da 33 a 35 GW
- Eolico offshore: 3,6 GW
- Energia idroelettrica: 26,3 GW
- Riscaldamento e raffreddamento rinnovabili: 297 TWh
- Biocarburanti: 48 TWh
- Biogas: 50 TWh
Il peso del nucleare francese nei target 20230
Il capitolo del nucleare appare più ampio. Il governo afferma che lo sforzo di decarbonizzazione promesso richieda, “innanzitutto, il miglioramento delle prestazioni operative della flotta nucleare esistente”. “Ci siamo posti un obiettivo di produzione di 400 TWh, che corrisponde ad un tasso di disponibilità del 75%. Tuttavia, per la nostra sicurezza di approvvigionamento, manteniamo un’ipotesi conservativa di 360 TWh di produzione nelle nostre traiettorie. Per garantire queste prestazioni operative nel tempo, tutti i reattori saranno mantenuti in funzione”. La strategia riporta anche la costruzione di 6 nuovi reattori (EPR2) con messa in servizio tra il 2035 e il 2042. Proseguendo lo studio di un possibile secondo livello di almeno 13 GW, corrispondente alla capacità di 8 EPR2.
La seconda leva è rappresentata dalla riduzione dei consumi. Il PNIEC francese punta ad un taglio della domanda nazionale del 30% nel 20230 rispetto al 2012, e del 40%-50% nel 2050 rispetto al 2021, attraverso la sobrietà e l’efficienza energetica.
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