Abbiamo lavorato in questi mesi per simulare alcune prime ipotesi di “scenari tecnici” per riuscire a raggiungere, entro il 2030, l’obiettivo di triplicare la potenza della fonte fotovoltaica in Piemonte – ha spiegato in aula il vicepresidente Carosso
L’interrogazione della consigliera Pd Monica Canalis
Se da un lato le politiche europee spingono sulla trasformazione energetica verso fonti rinnovabili, dall’altro sostengono la necessità di una maggiore produzione agricola per evitare crisi alimentari. Da questo assunto parte l’interrogazione della consigliera Pd Monica Canalis, al vicepresidente Fabio Carosso, per sapere quali azioni la Giunta Cirio intenda intraprendere per limitare il consumo di suolo da parte di parchi fotovoltaici e per favorirne l’installazione su edifici pubblici e privati.
“Abbiamo lavorato in questi mesi per simulare alcune prime ipotesi di “scenari tecnici” per riuscire a raggiungere, entro il 2030, l’obiettivo di triplicare la potenza della fonte fotovoltaica in Piemonte – ha spiegato in aula il vicepresidente Carosso – Le aree prese in considerazione, nell’ambito delle aree impermeabilizzate, sono state: aree industriali dismesse, i piazzali, i parcheggi, le discariche di rifiuti esaurite e le porzioni di cave non più coltivabili. Tali simulazioni hanno però fatto emergere che utilizzando le sole aree impermeabilizzate, a malapena l’obiettivo nel 2030 sarebbe raggiunto. In assenza dunque di adeguate risorse economiche il ricorso a superfici agricole sarebbe irrinunciabile”.
“Preoccupa – dichiara la consigliera Monica Canalis – che la Giunta Cirio, consideri di raggiungere il target di produzione elettrica da fonte rinnovabile puntando in primo luogo su aree industriali dismesse, piazzali, parcheggi, discariche esaurite e cave non più coltivabili, ma non escluda in maniera più energica le superfici agricole. La Giunta, inoltre, non sembra voler contemplare l’installazione su edifici pubblici e privati. Il ricorso ai terreni agricoli per l’installazione dei pannelli solari dovrebbe essere davvero l’extrema ratio. Poggiarsi sui tetti dei numerosi manufatti ancora liberi, a cominciare dai numerosi edifici di proprietà pubblica, è un’opzione ancora inesplorata.”
In Piemonte il consumo del suolo è pari a 169.400 ettari, il 6,67% della superficie totale regionale (Fonte Arpa 2020). L’incremento nel periodo 2019/2020 è stato di 439,40 ettari, mentre il suolo pro capite per ciascun abitante è di 392 mq con un incremento nello stesso periodo considerato equivalente a 1,02 mq/abitanti/anno, che colloca il Piemonte al quarto posto nella misurazione su scala nazionale.
Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Daniele Valle (Pd) su Prestazioni Odontoiatriche ASL TO3; di Domenico Rossi (Pd) su riapertura linea ferroviaria Arona – Santhià; di Silvana Accossato (Luv) su Ridefinizione degli ambiti territoriali per la scelta del medico di base; di Silvio Magliano (moderati) su Potenziamento dei servizi GTT. La Giunta vuole intervenire per supportare gli studenti a raggiungere la propria scuola in orario?; di Sarah Disabato (M5S) su Guardia Medica Pediatrica, quali azioni intende intraprendere la Giunta per garantire il servizio su tutto il territorio regionale.