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L’Aia apripista: dal 2025 vieta le pubblicità che promuovono le fonti fossili

Auto a benzina, contratti di fornitura elettrica generata da fonti fossili, viaggi in crociera, offerte di voli last minute: sono alcune delle pubblicità che saranno vietate nella città olandese dal 1° gennaio 2025

Fonti fossili: l’Aia vieta le pubblicità pro fonti fossili
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Quali pubblicità pro fonti fossili ha vietato l’Aia?

Basta pubblicità di auto diesel o benzina. Stop a quelle dei voli aerei. Bandite quelle che sponsorizzano i viaggi in crociera. E qualsiasi altro tipo di promozione dei combustibili fossili. Lo ha deciso l’Aia giovedì scorso. Dal 2025, in qualsiasi spazio pubblico della città olandese, non potranno più apparire réclame a favore delle fonti fossili e del loro uso. Che siano iniziative pubbliche o private.

La mozione è stata votata il 12 settembre dal consiglio comunale ed entrerà in vigore all’inizio del prossimo anno. Lo stop alle pubblicità delle fonti fossili è molto ampio. Riguarda ogni tipo di supporto, dai classici cartelloni pubblicitari sulle principali arterie stradali a quelli alle pensiline del trasporto pubblico. E si applica a tappeto a qualsiasi pubblicità legata a gas, petrolio, carbone e le attività che ne promuovono l’utilizzo.

“Il consiglio comunale dell’Aia ha adottato due proposte per vietare la pubblicità di combustibili fossili negli spazi all’aperto”, ha annunciato il portavoce del consiglio, Jordy Kruse. La prima misura notifica ufficialmente a ogni agenzia di comunicazione il nuovo divieto e le fattispecie interessate. Il secondo provvedimento è a messa al bando vera e propria.

Nel dettaglio, queste sono le tipologie di pubblicità a favore delle fonti fossili che saranno vietate dal 1° gennaio 2025 all’Aia citate nel testo del provvedimento del consiglio comunale:

  • combustibili fossili per il trasporto (ad esempio benzina, gasolio, gas)
  • elettricità e calore generati da combustibili fossili
  • tutti i voli e i viaggi in nave alimentati con combustibili fossili, indipendentemente dal mittente dell’annuncio
  • pacchetti vacanze per destinazioni al di fuori dell’Europa in cui il viaggio in aereo o in nave non è incluso
  • nuovi mezzi di trasporto e mezzi di trasporto in leasing con motore a combustione fossile e auto ibride (come SUV, auto a benzina)
  • pubblicità di aziende dei settori di estrazione di petrolio e gas, compagnie aeree e aeroporti

La legge approvata dalla città definisce “pubblicità fossile” come pubblicità da parte di aziende del settore del carbone, del settore del petrolio e del gas e del settore dell’aviazione con i prodotti e servizi combustibili fossili, vacanze in aereo/biglietti aerei, contratti di elettricità e gas, crociere e auto con motore a combustibile fossile o ibrido. Questa definizione comprende la pubblicità e la sponsorizzazione di problemi e immagini di aziende dei settori sopra menzionati.

Una legge vincolante

La mossa della città da 500mila abitanti non è una prima assoluta. Altri centri urbani hanno messo in campo iniziative simili in passato. Ma è la prima volta che lo strumento usato è uno stop di carattere vincolante. In precedenza, le autorità cittadine si mettevano solitamente in contatto con singole aziende e provavano a negoziare uno stop a determinati tipi di pubblicità.

“Crediamo che adottare leggi vincolanti per vietare la pubblicità sui combustibili fossili attraverso la legislazione locale sia una prima mondiale”, ha affermato Leonie Gerritsen, membro del consiglio dell’Aia per il Partito per gli animali (PvdD). “Ci auguriamo che questa legge dia un segnale anche ad altre città affinché facciano lo stesso per combattere il cambiamento climatico”.

La decisione è presentata come una mossa per allineare le politiche urbane. L’Aia, infatti, ha come obiettivo il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2030. Già negli anni passati lo stop o la riduzione delle pubblicità pro fonti fossili era stata proposta. Ma facendo appello alla sensibilità e alla responsabilità sociale degli operatori, quindi senza alcuna forma di obbligo. Ma senza successo. Nel 2022 una proposta analoga, coercitiva, era stata bocciata in consiglio per pochi voti.

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