Le domande di agevolazione potranno essere presentate da 5 febbraio 2025 all’8 aprile 2025
Nuova tornata per il Fondo Transizione Industriale, lo strumento che dal 2022 aiuta aziende, anche quelle a forte consumo di energia, che vogliono investire nella tutela ambientale. Il 3 gennaio 2025 il Ministero delle Imprese e del made in Italy ha pubblicato sul proprio sito il decreto direttoriale del 23 dicembre 2024, in cui sono termini e modalità di presentazione delle domande al Fondo in questo nuovo anno.
Il provvedimento riporta termini e modalità di presentazione delle domande, specificando che lo sportello dedicato dove presentare le richieste sarà aperto dal 5 febbraio 2025 (ore 12:00) fino all’8 aprile 2025 (ore 12:00).
Le risorse stanziate? 400 milioni di euro, sottoinvestimento 1 nell’ambito della misura M1C2 – investimento 7, del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR).
Ma vediamo nel dettaglio a chi è dedicato il Fondo transizione industriale, gli interventi ammissibili e come fare richiesta.
Fondo Transizione Industriale, come funziona?
Il Fondo Transizione Industriale si rivolge a tutte le imprese italiane di qualsiasi dimensione, che operano nel settore manifatturiero di cui alla sezione C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007 (es. Industria alimentare, tessile e abbigliamento, del legno e del mobile, della carta e della grafica, chimica, farmaceutica, metallurgica, ecc.). A patto che siano regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel registro delle imprese. E riservando un 50% delle risorse alle quelle definite “energivore”.
L’obiettivo del Fondo è fornire un aiuto nella forma del contributo a fondo perduto a programmi di investimento aziendali che interessino un processo produttivo già esistente e che abbiano almeno uno di questi obiettivi:
- Aumentare l’efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa;
- Incrementare l’uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.
Il regime non ammette un aumento della capacità produttiva dell’unità oggetto di intervento, a meno che tale aumento – mai superiore al 20% – non derivi da esigenze tecniche. In compenso prevede che i programmi di investimento siano accompagnati da progetti per la formazione del personale per un limite spesa del 10% del budget complessivo.
Efficienza energetica, quali spese ammissibili?
Lato efficienza energetica il provvedimento apre le porte sia alle misure che comportano un risparmio energetico che a quelle determinanti “un cambiamento fondamentale del processo di produzione attivo”. Esclusi a priori gli interventi per il settore siderurgico, della lignite e del carbone.
Per un importo non superiore al 40% del programma, gli investimenti possono comprendere:
- impianti rinnovabili in autoconsumo, anche a distanza
- impianti per la produzione di idrogeno rinnovabile per autoconsumo;
- impianti di cogenerazione ad alto rendimento in autoconsumo e alimentati da rinnovabili;
- sistemi per l’accumulo energetico connessi ai precedenti impianti.
Le agevolazioni del Fondo Transizione Industriale, concesse nella forma del contributo a fondo perduto, potranno coprire il 30% delle spese ammissibili, con una maggiorazione di 20 punti percentuali per le piccole imprese, 10 punti percentuali per le medie imprese, 15 punti percentuali per investimenti effettuati nelle zone A e 5 punti percentuali per investimenti effettuati nelle zone C;
Qualora venga richiesta l’applicazione della sezione Sezione 2.6 del Quadro temporaneo e del regime SA.109439 approvato a luglio 2024 dalla Commissione UE, i contributi a fondo perduto potranno coprire il 15% dei costi totali dell’investimento. Contributo maggiorato di 10 punti percentuali per le piccole imprese, 5 punti percentuali per le medie imprese, 7,5 punti percentuali per investimenti effettuati nelle zone A e 2,5 punti percentuali per investimenti effettuati nelle zone C.
Fondo transizione Industriale, come e quando presentare la domanda?
Per fare richiesta di contributo al Fondo Transizione Industriale sarà necessario rivolgersi a Invitalia (www.invitalia.it) che dalle ore 12.00 del 5 febbraio metterà a disposizione una piattaforma informatica nella competente sezione del proprio sito internet. Alla stessa Invitalia spetta il compito di rendere disponibile lo schema in base al quale deve essere redatta la domanda e la documentazione da allegare.
La richiesta deve contenere:
- i dati anagrafici dell’impresa richiedente, del soggetto firmatario, del referente, del/dei titolare/i effettivo/i;
- l’indicazione delle finalità perseguite con il programma di investimento con i dati principali, e la tipologia di intervento realizzata, eventuale progetto di formazione del personale compreso;
- le spese con l’indicazione degli importi corrispondenti a ciascuna delle voci di spesa ammissibili;
- gli elementi utili alla determinazione dei punteggi per la formazione della graduatoria;
- le agevolazioni richieste.
Allegando anche:
- la relazione tecnica;
- la relazione economico finanziaria;
- la dichiarazioni sostitutiva dell’atto di notorietà (Dsan) in merito ai requisiti di ammissibilità e agli impegni dell’impresa richiedente e quella relativa alla determinazione della dimensione di impresa;
- la Dsan in ottemperanza alle disposizioni in materia di antiriciclaggio e solo nel caso di agevolazioni superiori a 150.000 euro quella relativa ai dati necessari per la richiesta delle informazioni antimafia;
- diagnosi energetica in corso di validità (solo per le imprese energivore);
- eventuale dichiarazione del possesso del rating di legalità e della certificazione della parità di genere;
- un questionario, da compilare a fini statistici.