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Fanghi e gessi, Regione: Governo non impugni la nostra legge

Regione Lombardia – dicono Rolfi e Cattaneo – è intervenuta con una legge proprio per sopperire a una grave lacuna circa il fatto che per tali materiali, pur sapendo chi li produce, non è previsto un tracciamento dell’uso finale che pertanto espone a possibili comportamenti impropri, che si sono anche riscontrati più volte

Riforma della PAC: braccio di ferro sul fondo di riserva per le crisi
credits: Albrecht Fietz da Pixabay

I gessi di defecazione da fanghi sono stati inseriti per legge nell’elenco dei fertilizzanti

Il Ministero della Transizione ecologica ha inviato i rilievi al Dipartimento degli Affari Regionali sulla ‘Seconda legge di revisione normativa ordinamentale 2021’, contenente le norme riguardanti il controllo e il monitoraggio dei gessi di defecazione da fanghi utilizzati in agricoltura.

Regione Lombardia sui gessi da fanghi

“Sui gessi – spiegano gli assessori all’Agricoltura, Fabio Rolfi, e all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo – Regione Lombardia aveva colmato un vuoto legislativo nazionale”.

“Il Ministero della transizione ecologica invece – proseguono i due assessori – non si preoccupa di fare rapidamente una norma ad hoc che preveda il tracciamento dei fanghi. Al contrario, propone di impugnare nuovamente davanti alla Corte costituzionale anche la nuova versione già modificata della legge della Lombardia. Ci aspetteremmo, contrariamente a questi atti, al più presto una norma nazionale. E che questa sia in linea con quanto previsto dalla norma regionale”.

I gessi di defecazione da fanghi sono stati inseriti per legge nell’elenco dei fertilizzanti.  Essi, anche se prodotti a partire da rifiuti, escono dai controlli e dalle tutele ambientali previste dalla regolamentazione dei rifiuti.

“Regione Lombardia – dicono Rolfi e Cattaneo – è intervenuta con una legge proprio per sopperire a una grave lacuna circa il fatto che per tali materiali, pur sapendo chi li produce, non è previsto un tracciamento dell’uso finale che pertanto espone a possibili comportamenti impropri, che si sono anche riscontrati più volte”.

“È stato lo stesso ministro Cingolani – concludono – ad annunciare recentemente la necessità di una norma nazionale in tempi rapidi. È questa che ci saremmo aspettati. Non la proposta di una nuova impugnativa”.