La voce ‘verde’ della commissione Ue targata Ursula von der Leyen chiede di aumentare l’obiettivo di taglio della CO2 al 55% entro il 2030: l’azione per il clima è una “corsa al rialzo”
di Tommaso Tetro
(Rinnovabili.it) – “Oggi le emissioni non stanno diminuendo abbastanza velocemente. Ma rendere l’Europa a emissioni zero è fattibile oltre che vantaggioso”. Parola di Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della nuova Europa targata Ursula von der Leyen.
In un’audizione alla commissione Ambiente Ue, dedicata al rafforzamento dell’ambizione climatica e quindi dei target al 2030, Timmermans ha presentato il Piano per tagliare le emissioni di gas serra dell’Ue di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, così come annunciato il 17 settembre da Lady Ursula nel corso del discorso sullo stato dell’Unione. In particolare la voce verde della presidente von der Leyen ha invitato il Parlamento a confermare la nuova proposta, cioè l’obiettivo del 55% entro il 2030. Anche l’obiettivo di un taglio del 60% entro il 2030 resta quello che meglio si indirizza verso le indicazioni della scienza sugli scenari possibili nei prossimi decenni. Una conferma – ha spiegato ancora – che sarebbe in linea con gli impegni internazionali relativi all’accordo di Parigi. In questo potrebbe poi esser sottoposto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) entro la fine dell’anno; presumibilmente in occasione della prossima Conferenza delle parti (la Cop).
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Rispetto allo scenario internazionale, e alla possibilità che altri Paesi non seguano l’esempio, Timmermans – oltre a ‘difendere’ la necessità dello stoccaggio di CO2 per conteggiare il livello totale di emissioni – è stato deciso: l’azione per il clima deve diventare una “corsa al rialzo”; inoltre ha riferito di come in molti Paesi invece si stia già facendo tanto per aumentare le ambizioni rispetto agli impegni sui target. La commissione Ue – ha spiegato il vicepresidente – presenterà le nuove proposte legislative entro giugno dell’anno prossimo per adeguare il sistema ai nuovi obiettivi: in particolare sullo scambio di quote di emissioni, sull’efficienza energetica, sulle energie rinnovabili e sul rafforzamento di adeguati standard di emissioni di CO2 per tutti i veicoli stradali.
La commissione Ue a marzo di quest’anno ha infatti proposto una legge sul clima che vincolerebbe legalmente l’Europa a diventare ‘neutrale’ quanto a emissioni entro il 2050; una specie di corollario – prima non ancora scritto – del più ampio pezzo portante del Green deal. Ed è per questo che una decina di giorni fa la Commissione ha proposto di alzare l’asticella dell’obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030. Questo, dopo l’approvazione dell’emergenza climatica, potrebbe essere il prossimo passo per intraprendere – anche normativamente – una vera e propria strada ‘verde’ lungo il percorso del Green deal.