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Come evitare che l’ETS2 diventi un salasso per i cittadini

Anticipare i futuri proventi del nuovo mercato del carbonio in forma di prestiti, per garantire subito capacità di investimenti ai paesi UE e ridurre l'impatto sui più vulnerabili: la proposta di 29 associazioni

ETS2: 29 ong, serve un meccanismo di prestiti
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Per rendere più equo il nuovo mercato del carbonio UE in vigore dal 2027 serve una “lending facility”. Un meccanismo di prestito che consentirebbe agli Stati membri di accedere in anticipo ai fondi che deriveranno dal futuro ETS2. La proposta arriva da 29 associazioni e ong europee, tra cui Carbon Market Watch, Transport and Environment e Germanwatch.

Questa iniziativa nasce dalla consapevolezza che, nonostante l’ETS2 rappresenti un pilastro fondamentale del Green Deal europeo, la sua attuazione necessita di un supporto finanziario più sostanzioso e immediato di quanto attualmente previsto – tramite un altro strumento, il Fondo Sociale per il Clima – per garantire una transizione socialmente equa.

Rimodulare il Fondo Sociale per il Clima

Ed è proprio sul Climate Social Fund che fa perno la proposta delle associazioni. Il Fondo sarà avviato nel 2026 (un anno prima dell’estensione dell’ETS ai settori dell’edilizia e del trasporto su strada).

Come funzionerà, secondo le regole attuali? Prima dell’entrata in vigore dell’ETS2, il budget di investimento disponibile attraverso il Fondo sarà piuttosto limitato, notano le associazioni.

Nel 2026, verranno messe all’asta 50 milioni di quote ETS1 (il mercato del carbonio già esistente) per il Fondo, che potrebbero ammontare a circa 4 miliardi di euro se i prezzi dell’ETS1 rimarranno ai livelli attuali. Questa cifra rappresenta solo una piccola frazione dei complessivi 86,7 miliardi di euro previsti per il Fondo tra il 2026 e il 2032.

Risorse che, in base agli obiettivi del Fondo, dovrebbero fornire compensazioni finanziarie alle famiglie vulnerabili, alle microimprese e agli utenti dei trasporti attraverso un sostegno diretto temporaneo al reddito e investimenti per contribuire a ridurre la loro dipendenza dai combustibili fossili. Ciò potrebbe includere il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, l’integrazione delle fonti di energia rinnovabile e il miglioramento dell’accesso alla mobilità e ai trasporti a zero e a basse emissioni.

Un meccanismo di prestito per attutire l’impatto dell’ETS2

La lending facility proposta dalle organizzazioni firmatarie consentirebbe di estendere prestiti, garantiti dai futuri ricavi dell’ETS2 e basati sui principi di spesa del Fondo Sociale per il Clima, direttamente agli stati membri per investimenti da avviare prima del 2026.

Il meccanismo opererebbe secondo un processo strutturato che ne garantirebbe l’efficacia e la trasparenza. Gli stati membri potrebbero richiedere prestiti da questa facility dopo l’approvazione dei loro piani di investimento da parte della Commissione UE. A tal fine, potrebbero essere utilizzati i Piani Sociali per il Clima nazionali, la cui presentazione è prevista entro giugno 2025. Alcune misure incluse nei piani potrebbero essere pre-approvate, specialmente quando implementano le misure di best practice proposte dalla Commissione, con pagamenti che potrebbero iniziare già nella seconda metà del 2025 o nel 2026.

I prestiti verrebbero successivamente recuperati dai futuri ricavi garantiti dell’ETS2, poiché i ricavi delle aste sono garantiti ogni anno a partire dal 2027. Per implementare questo meccanismo, la Commissione potrebbe utilizzare il compartimento di prestito sottoscritto del Recovery and Resilience Facility (RRF) o i fondi di Coesione.

Un’alternativa sarebbe “anticipare” i ricavi utilizzando un intermediario come la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) o un’altra istituzione pubblica. La BEI potrebbe fornire agli Stati membri prestiti a basso interesse che verrebbero rimborsati tramite risorse provenienti dai ricavi dell’ETS2.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.