Rinnovabili • ETS europeo: il mercato del carbonio sfonderà quota 100 entro Natale Rinnovabili • ETS europeo: il mercato del carbonio sfonderà quota 100 entro Natale

L’ETS europeo fa bene al clima solo se cancella in fretta i permessi gratis per inquinare

Domani la commissione Trasporti e Energia dell’europarlamento vota il nuovo mercato del carbonio UE proposto a luglio dalla Commissione

ETS europeo: il mercato del carbonio sfonderà quota 100 entro Natale
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La lettera di 17 ong sulla modifica dell’ETS europeo

(Rinnovabili.it) – Cancellate i permessi gratuiti dell’ETS europeo il prima possibile o la transizione energetica andrà fuori binario. Le quote gratis sono “inefficaci”, “uno spreco”, e “un enorme fallimento del mercato del carbonio” UE. Lo scrivono 17 ong alla commissione Trasporti e Energia dell’europarlamento, che domani vota le modifiche all’Emission Trading Scheme.

“L’UE ha un obiettivo di neutralità climatica per il 2050. Per raggiungerlo, le industrie ad alta intensità di risorse ed energia come il cemento, l’acciaio e la chimica, che producono il 15% delle emissioni di gas serra dell’UE, devono decarbonizzarsi. Tuttavia, i loro livelli di emissioni non si sono quasi mossi dal 2013”, denunciano le ong.

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Il motivo? “Questo è dovuto principalmente al fatto che queste industrie ricevono quote di emissioni gratuite nell’ambito del sistema europeo di scambio di quote di emissioni. Ciò significa che mentre altri settori ETS, come l’energia, hanno dovuto pagare per emettere carbonio, queste risorse e industrie ad alta intensità energetica non l’hanno fatto”

Il testo in votazione a Strasburgo è la proposta di modifica presentata dall’esecutivo UE lo scorso luglio come parte del pacchetto legislativo Fit for 55. Contiene modifiche sostanziali all’ETS europeo, a partire dal target di riduzione delle emissioni per i settori coperti (61% entro il 2030 rispetto al 2005, 18 punti percentuali più del vecchio obiettivo) e dall’aumento del fattore di riduzione lineare con cui vengono ritirati i permessi anno dopo anno.

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Ma è proprio sul capitolo delle quote gratuite che la proposta è debole, già frutto di compromessi tra i commissari. Il phase out progressivo dei permessi gratuiti sarà implementato solo a partire dalla seconda metà del decennio, perché la Commissione lo reputa uno strumento ancora essenziale per evitare il carbon leakage nonostante entri in vigore anche uno strumento ad hoc come il Carbon Border Adjustment Mechanism.

Quasi nessuna novità sul modo di calcolare quanti permessi gratuiti spettano a ciascun settore. I settori meno carbon-intensive avranno una riduzione un po’ più rapida delle quote gratis (2,5% contro l’1,6% di prima). Ma per l’industria pesante, come l’acciaio, il fattore resta invariato allo 0,2%. Ci sarà poi una decurtazione del 25% dei permessi gratuiti per chi non adotta le misure per la decarbonizzazione raccomandate dagli audit energetici.