Per iniziare sarebbe da applicare solo a cibo e vestiti. Una grafica chiara e standardizzata per tutto il continente per indicare qual è l’impatto sull’ambiente del prodotto. I criteri per il calcolo devono ancora essere definiti
La proposta dell’etichetta EcoScore a Bruxelles con un’iniziativa dei cittadini europei
(Rinnovabili.it) – L’impatto ambientale in etichetta. Per tutti i prodotti fabbricati e venduti sul mercato europeo. Con una grafica intuitiva e chiara. La A per le merci davvero ecologiche, giù fino alla F a indicare un prodotto molto dannoso per l’ambiente. È l’idea alla base dell’etichetta EcoScore, proposta con lo strumento dell’iniziativa dei cittadini europei (ICE). Forte di più di 1 milione di firme, ha iniziato il suo iter il 30 giugno.
L’etichetta EcoScore fornirebbe ai consumatori europei “informazioni trasparenti sull’impatto ambientale dei prodotti fabbricati o venduti sul mercato dell’Unione Europea” e, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe essere “obbligatoria e chiaramente visibile sulla confezione”. L’obiettivo finale è riuscire a sviluppare un modo per calcolare l’impatto anche dei prodotti a più alta complessità. Ma il primo passo potrebbe essere fatto soltanto su cibo e abbigliamento.
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Tre gli scopi che si propone l’iniziativa. Primo, consentire ai consumatori europei di compiere scelte consapevoli che tengano conto dell’impatto ambientale dei prodotti offerti, sulla base di un’indicazione chiara e affidabile. Secondo, incoraggiare le aziende a ridurre l’impatto ambientale dei loro prodotti, mettendo in evidenza quelli che sono già rispettosi dell’ambiente.
Infine, mettere in campo un’etichetta uniforme, basata su un calcolo standardizzato per l’intero territorio europeo. Così da evitare che iniziative simili ma non collegate tra loro moltiplichino le etichette e generino confusione.
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La proposta non entra nel dettaglio di come dovrebbe essere calcolato il punteggio dell’etichetta EcoScore (d’altronde l’ICE serve per portare un tema all’attenzione della Commissione, non per presentare un’iniziativa di legge in senso proprio). Ma qualche indicazione la fornisce. Ad esempio, una possibilità è applicare un sistema di bonus/malus su alcuni indicatori come l’aspetto locale e/o stagionale, l’impatto sulla qualità del suolo e dell’acqua, il benessere degli animali, il riconoscimento del marchio europeo di agricoltura biologica.