Uscire dalla logica dell’emergenza: per combattere l’erosione delle coste servono piani strutturati
(Rinnovabili.it) – Meno 40 milioni di metri quadrati di spiagge in soli 50 anni. Oltre il 50% delle coste sabbiose in grave pericolo. Questi sono i numeri condivisi da Legambiente sullo stato di erosione delle coste in Italia, che denunciano una vera propria emergenza ambientale per l’intera penisola.
Secondo uno studio di Legambiente, condotto a partire dagli ultimi dati pubblicati dal Ministero dell’Ambiente e in collaborazione con ISPRA e con le 15 Regioni marittime, dal 1970 ad oggi il tasso di erosione delle coste italiane è più che triplicato. I dati, elaborati per Legambiente dal geologo marino Diego Paltrinieri, parlano in particolare di 1.750 chilometri di coste basse sabbiose che attualmente sfiorano tassi di erosione medi del 46,4%, con picchi fino al 60% nelle regioni di Sicilia e Calabria.
Leggi anche Aree costiere: per difenderle, serve la natura
Abbiamo quindi perso, in media, 23 metri di profondità di spiaggia. Le cause principali di questa perdita, secondo Legambiente, sono da attribuire al consumo di suolo: dalla costruzione di edifici a quella di nuove opere infrastrutturali portuali, fino ad arrivare ad opere a difesa dei litorali poco adeguate.
Infatti, come sottolinea il responsabile turismo e innovazione territoriale di Legambiente, Sebastiano Venneri, ai fenomeni di erosione delle coste “si è risposto con una serie a catena di opere rigide che hanno risolto poco e solo temporaneamente i problemi locali, spostando invece l’erosione nel senso di scorrimento della corrente longitudinale litoranea di fondo”.
Per correre ai ripari, Legambiente (con il supporto scientifico di ricercatori e docenti di diverse università italiane e di enti di ricerca) ha lanciato l’Osservatorio Paesaggi Costieri Italiani, il cui obiettivo è analizzare questi fenomeni e trovare nuove e più utili soluzioni. “Monitorare i processi in corso è un prerequisito ineludibile per supportare le scelte di governo e pianificazione, migliorando le condizioni di tutela dei nostri patrimoni”, spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente
Leggi anche Smart Pebble, “ciottoli intelligenti” per studiare l’erosione costiera
In particolare, secondo l’associazione, di estrema importanza è l’approvazione di un piano nazionale di adattamento al clima che consideri le coste tra le priorità d’intervento, supportando al contempo i Comuni nella pianificazione delle soluzioni e degli investimenti. La “logica dell’emergenza” e degli interventi invasivi, sottolinea Zanchini, non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
Nell’ottica della sensibilizzazione, la prima iniziativa dell’Osservatorio sarà il lancio di un concorso fotografico sul tema dell’erosione delle coste. La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a professionisti e dilettanti, di ogni età e nazionalità. I concorrenti dovranno presentare, entro il 31 dicembre 2020, un racconto fotografico composto da un massimo di 5 immagini legate tra loro secondo un criterio scelto dall’autore.
CLICCA QUI PER MAGGIORI DETTAGLI SUL CONCORSO “EROSIONI” (.pdf)