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Entrances, la transizione energetica non deve dimenticare nessuno

Un nuovo progetto europeo renderà disponibili analisi e valutazioni sugli impatti economici e sociali della decarbonizzazione nelle aree caratterizzate da elevati livelli di emissioni climalteranti.

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By © Raimond Spekking / CC BY-SA 4.0, Link

Se non si tenesse conto delle specificità dei singoli territori, il processo di transizione energetica rischierebbe di avere impatti negativi sia a livello economico che sociale e psicologico

(Rinnovabili.it) – La transizione energetica è oramai diventata un imperativo per il futuro climatico del Pianeta. Tuttavia se non gestita correttamente, rischia di divenire un fattore di «deterritorializzazione» per tutti quelle regioni economicamente legate ai combustibili fossili. Per garantire che non sia solo un cambiamento tecnologico, ma anche un processo socio-economico che non lasci indietro nessuno, è nato il progetto triennale ENTRANCES (ENergy TRANsitions from Coal and carbon: Effects on Societies).

L’iniziativa, finanziata dall’Unione europea, esaminerà le sfide che affrontano le regioni ad alta intensità di carbonio nel nuovo percorso di transizione energetica. Il progetto coinvolge 14 partner di 12 Paesi Ue, tra cui ENEA e Conoscenza e Innovazione (K&I) per l’Italia, per realizzare un unico quadro di ricerca incentrato su 13 regioni ad alta intensità di carbonio e carbone, integrando fattori socio-economici, dinamiche politiche e profonde trasformazioni territoriali.

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I dati raccolti ed analizzati per ciascun Paese saranno utilizzati per la stesura di linee guida utili a mitigare l’impatto della transizione energetica sulle singole comunità ed offrire migliori opportunità per la ripresa socioeconomica. Per l’Italia, i casi studio sarebbero in questo caso due: la trasformazione degli ex siti minerari nel Sulcis Iglesiente in Sardegna e gli effetti della dismissione di due grandi centrali a carbone in provincia di Brindisi.

Il progetto è focalizzato sullo studio delle strategie di adattamento di un territorio, in quanto la transizione energetica non può essere intesa solo come cambiamento tecnologico o industriale, ma comporta ricadute sociali, economiche e psicologiche sulla vita delle comunità locali”, spiega Elena De Luca, ricercatrice del Dipartimento Tecnologie Energetiche dell’ENEA. “Il processo di decarbonizzazione rischia di imboccare strade senza uscita quando non tiene conto delle specificità dei singoli territori. In questo senso il progetto si propone come catalizzatore di soluzioni e metodologie sviluppate sulla base di dati reali che possano agevolare la politica ambientale ed energetica di tutta l’Unione europea”. 

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