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Energie rinnovabili, l’Italia si avvicina all’obiettivo di 131 GW del Pniec al 2030

Energie rinnovabili, l’Italia si avvicina all’obiettivo di 131 GW del Pniec al 2030
Foto di American Public Power Association su Unsplash

di Paolo Travisi

5 GW di rinnovabili installati nella prima metà del 2024

In otto mesi l’Italia ha aggiunto 5 Gigawatt di nuova capacità di energie rinnovabili. E’ quanto emerge all’Italian Energy Summit 2024, “Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”, organizzato da Il Sole 24Ore a Milano, per discutere di transizione energetica, fondamentale per raggiungere le emissioni net-zero, e fare il punto sulla situazione italiana.

Alla 24° edizione dell’Italian Energy Summit 2024, hanno partecipato i principali operatori del settore dell’energia in Italia e all’estero, oltre ad Arera, Gse e Terna. Tra i primi relatori ad intervenire, infatti, Paolo Arrigoni, Presidente di Gse, che ha sottolineato i passi in avanti compiuti dal nostro paese nella produzione di FER.

I 5 GW da gennaio ad agosto si “vanno ad aggiungere ai 67 di fine 2023. A livello di impianti siamo oltre i 2mila ed i 5 gigawatt ci avvicinano ai 131 GW che è l’obiettivo del Pniec al 2030. Un obiettivo che ritengo si possa realizzare”, che ha aggiunto: “Noi Siamo il braccio operativo del governo per la transizione. Martedì presenteremo la piattaforma di monitoraggio del Pniec, una sorta di hub informativo che raccoglierà i dati Gse per avere in tempo reale i dati. Il Gse si sta trasformando da soggetto operativo a soggetto facilitatore della transizione”.

Rinnovabili, GSE: “vicini all’obiettivo di 131 GW rinnovabili entro 2030”

Il presidente di Gse è intervenuto anche sul Piano Transizione 5.0, molto atteso dalle imprese di tutti i settori, che consentirà di perseguire la transizione energetica e digitale, con il supporto della formazione. A tal proposito “Abbiamo aperto i portali dal 7 agosto ed abbiamo già acquisito qualche decina di domande e prossimamente metteremo online un contatore per la trasparenza, per rappresentare le risorse che man mano vengono allocate. Ricordo che ci sono 6,3 miliardi di euro in ballo quest’anno e il prossimo” ha aggiunto Paolo Arrigoni, partecipando all’Italian Energy Summit a Milano.

Ma ci saranno anche altre misure collegate al Piano Transizione 5.0 “per le imprese energivore è anche cumulabile, seppur con delle decurtazioni, ad esempio con la riforma dei bonus energivori, la cosiddetta condizionalità green, per consentire alle imprese energivore che soffrono di più la transizione energetica, la volatilità dei prezzi dell’energia di beneficiare di sconti sugli oneri di sistema. Transizione 5.0 è cumulabile anche con la nuova misura, che fra poco diventerà operativa, dell’energy release, che promuove l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili“. 

Libero Mercato, Besseghini (Arera): “C’è tanta confusione”

Al summit milanese, Stefano Besseghini, presidente di Arera ha voluto fare il punto sul libero mercato dopo la fine dell’era delle tutele graduali al 30 giugno 2024, in cui “c’è ancora molta confusione. Ci diamo la sufficienza perché nel passaggio al libero mercato i meccanismi che sono stati implementati si sono rivelati o di ugual peso per il consumatore o migliorativi se si guardano le differenze di prezzo“.

A proposito del caos che si è creato tra i consumatori, tanto che in molti e non solo i cosiddetti vulnerabili a cui è stato prolungato il periodo di permanenza nel mercato tutelato (fino a marzo 2027), non hanno effettuato scelte per la difficoltà di essere informati in modo chiaro sulla situazione energetica.

La confusione è assolutamente alta, perché qualunque meccanismo che si differenzia diventa una piega dentro la quale l’operatore si infila per non farsi capire”, tuona Besseghi dell’Autorità energetica che evidenzia un “problema di credibilità del mercato che oggi non fa il bene del consumatore. Cerchiamo di attuare tutti gli elementi di semplificazione possibili, ma gli operatori debbono fare la loro parte”.

Besseghini nel suo intervento al summit di Milano ha sottolineato la necessità di investire in energia, come nel recente periodo di crisi energetica legato alla guerra scatenata dalla Russia, perché “è facile dire che le rinnovabili siano la soluzione, ma bisogna dare risposte per attuare le strategie vincenti”.

Secondo il presidente di Arera, è necessario lavorare “nel medio termine sulle rinnovabili” per “raggiungere più rapidamente possibile le condizioni in cui le rinnovabili sono in grado di incidere effettivamente sul prezzo e dare un segnale ai consumatori della loro capacità”e citando il Report di Mario Draghi, Besseghini propone l’ipotesi di “cedere una certa quota di energia a prezzi definiti”.

Per Terna: “futuro elettrico sempre più complesso”

Tra gli interventi del summit, anche Francesco Salerni, Direttore Strategia, Digitale e Sostenibilità di Terna, convinto che “il futuro del sistema elettrico sarà sempre più complesso e Terna ha la responsabilità di essere all’avanguardia, guidando l’innovazione per la transizione energetica”.

E per farlo l’azienda energetica sta “instaurando partnership strategiche con imprese, istituzioni accademiche e centri di ricerca, del settore energetico e di altri settori industriali per avere una vision aggiornata sui trend di mercato e sulle tecnologie emergenti. A tal proposito ha aggiunto – a fine ottobre saremo in Silicon Valley con numerose startup italiane per supportare l’ecosistema nazionale dell’innovazione e promuovere e consolidare il ruolo internazionale di Terna”.

Sul fronte delle infrastrutture il dirigente di Terna ha sottolineato che le più rilevanti sono Tyrrhenian Link, Adriatic Link e il collegamento tra la Toscana, la Corsica e la Sardegna, tutte già autorizzate dal Mase, mentre sul versante digitalizzazione a servizio della transizione energetica, è stato sviluppato il portale “T.E.R.R.A., strumento che integra dati e informazioni di dettaglio mettendoli al servizio di una programmazione territoriale più efficiente di reti, rinnovabili e accumuli”.

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