Ben 140 miliardi di dollari investiti e 230 GW di nuove installazioni fotovoltaiche ed eoliche. Così il gigante asiatico ricorda al resto del mondo chi è il leader del mercato globale delle rinnovabili
Nuove energie rinnovabili 2023, la Cina doppia USA ed Europa messe assieme
(Rinnovabili.it) – Si fa sempre più netto il distacco tra la Cina e il resto del mondo sul fronte delle green energy. Lo rivela la nuova analisi di Wood Mackenzie secondo cui la Repubblica Popolare dovrebbe continuare a dominare indisturbata il settore anche quest’anno. Per le energie rinnovabili 2023 si parla, infatti, di un investimento di 140 miliardi di dollari e ben 230 GW di nuove installazioni eoliche e fotovoltaiche nel Paese. Più del doppio di quelle statunitensi ed europee messe assieme.
“La Cina ha annunciato il suo obiettivo di neutralità carbonica entro il 2060 nel 2020“, spiega Alex Whitworth, vicepresidente e responsabile della ricerca Asia Pacific Power and Renewables presso Wood Mackenzie. “Da allora ha riorganizzato silenziosamente l’intero settore energetico per supportare la rapida elettrificazione e l’espansione di energie rinnovabili […] è impressionante vedere quanto sia davvero avanti. Mentre alcuni altri mercati stanno moderando gli obiettivi sulle fer, la Cina ha aumentato le sue prospettive eoliche e solari per il 2025 del 43% o 380 GW, in appena un paio d’anni”.
Gli incentivi alla crescita cinese
La crescita delle energie rinnovabili 2023 non sembra aver registrato scossoni neppure con l’abbandono degli incentivi feed-in-tariff. In compenso il settore sta godendo dei 455 miliardi di dollari di investimenti nella rete pianificati fino al 2025. Nella strategia di sviluppo sono comprese le grandi linee di trasmissione per oltre 1.000 km di tracciato, che hanno sbloccato più di 100 GW di rinnovabili nell’entroterra del Paese.
Ovviamente la parte da leone l’ha fatta la riduzione dei costi determinata a sua volta dal calo dei tassi di interesse, dall’intensa competizione sui prezzi tra i fornitori nazionali e dal sostegno governativo a Ricerca e Sviluppo. “I prezzi dell’energia elettrica per gli utenti finali della Cina sono meno della metà di quelli di Europa o Australia e questo supporta un forte vantaggio competitivo nel commercio globale. Il mercato energetico cinese è ora più grande di quello di Europa e Stati Uniti messi insieme, quindi se riuscisse a passare a una quota elevata di energie rinnovabili intermittenti mantenendo prezzi stabili, sarebbe un risultato storico”, ha concluso Whitworth.
La produzione elettrica a carbone in Cina
Nel frattempo il Gigante asiatico ha conquistato il primo posto anche nell’accumulo stazionario, con una potenza connessa alla rete elettrica che dovrebbe raggiungere i 67 GW nel 2023 per poi volare verso 300 GW entro la fine del decennio. E sebbene l’espansione delle energie rinnovabili 2023 sia stata accompagnata da una nuova pianificazione di centrali a carbone, è oramai evidente che la quota fossile nel mix elettrico stia perdendo punti. Nel 2022 gli impianti termoelettrici a carbone coprivano oltre il 62% della generazione elettrica nazionale, oggi il dato è sceso a circa il 55%, mostrano un trend del meno 10% negli ultimi 5 anni.
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