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Energia, von der Leyen: “Finita la dipendenza dai combustibili fossili della Russia”

Energia, von der Leyen: “Finita la dipendenza dai combustibili fossili della Russia”
Ursula von der Leyen. Foto di Dati Bendo. Copyright: European Union, 2024

di Paolo Travisi

Ursula von der Leyen, tra citazioni apocalittiche e messaggi di speranza

Non è troppo tardi per dare forma a un futuro diverso. Non sarà facile, ma sappiamo cosa serve. Dobbiamo seguire i pionieri delle nuove tecnologie e soluzioni. E investire decisamente nell’ingegno umano”. Dosa parole che evocano immagini apocalittiche a frasi di speranza Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, che da Monaco alla DLD Nature Conference, torna a parlare di clima, ambiente, futuro, energia.

Ed a proposito di futuro, i toni non sono affatto rassicuranti: “Nel mondo del 2050, tra soli 25 anni, potrebbero esserci inondazioni e razionamento dell’acqua. Dove un terzo di tutte le specie si è estinto”, ha sottolineato nel suo discorso dalla Baviera. Aggiungendo ancora: “I miei nipoti potrebbero non sentire più i grilli in una notte d’estate. Invece, potrebbero affrontare nuove malattie, trasportate attraverso i continenti da zanzare invasive. Con tali prospettive, e’ naturale che i giovani siano turbati”. Ma secondo la Presidente della Commissione Ue, non è troppo tardi per il cambiamento.

Russia, finita la dipendenza da combustibili fossili

Poi il discorso diventa più politico e la Presidente sottolinea la grande forza europea nell’aver saputo reagire rapidamente alla minaccia russa sul fronte energetico, quando Putin ha invaso l’Ucraina ed alzato i prezzi del gas diretto al vecchio continente. “Quando la Russia ha invaso l’Ucraina e abbiamo deciso di liberarci dalla nostra dipendenza dai combustibili fossili russi, alcuni hanno previsto che avremmo dovuto tornare all’era del carbone. Ma no, non è successoE oggi, produciamo più elettricità dal vento e dal sole che da tutti i combustibili fossili messi insieme. L’era dei combustibili fossili russi dominanti in Europa è finita per sempre”. Ed i numeri danno piena ragione a von der Leyen visto che il 50% dell’elettricità europea che consumiamo proviene da fonti rinnovabili.Cinque anni fa, era impensabile. Eppure l’abbiamo fatto”, ma non bisogna cambiare solo abitudini e mentalità, avverte von der Leyen, piuttosto un “ripensamento fondamentale del rapporto tra la nostra economia e il mondo naturale”.

Incentivi UE per un’agricoltura sostenibile

E’ l’agricoltura, uno dei motori economici di tutta Europa, oltre che attività fondamentale per il sostentamento umano, che deve essere investita dal cambiamento. Ma per gli agricoltori c’è bisogno di nuovi strumenti finanziari ed incentivi che li aiutino ad abbracciare metodi e processi inclini alla sostenibilità, che quindi mitighino l’impatto delle emissioni nei confronti del cambiamento climatico. “L’agricoltura sostenibile è uno strumento estremamente importante per sostenere un’agricoltura in sintonia con la natura. Sappiamo che questo può essere fatto con un sistema efficiente di premi e incentivi. Solo se gli agricoltori potranno vivere della loro terra, investiranno in pratiche più sostenibili”, ha sottolineato ancora Von Der Leyen.

Ue e Nazioni Uniti al lavoro per sviluppo di crediti naturali

Per premiare il lavoro degli imprenditori agricoli, incentivarli al cambiamento verso la decarbonizzazione, von der Leyen propone di sviluppare un sistema fondato sui crediti natura, citando quanto avviene con l’Emission Trading System (ETS) dell’UE, il sistema dello scambio di quote del carbonio. Il testo di riferimento per la rendicontazione delle emissioni è la “Direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 2003, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità. 

Funziona da quasi 20 anni, le emissioni di gas serra sono diminuite di quasi il 50%, mentre la nostra economia è cresciuta”, ha sottolineato von der Leyen ed inoltre è stato possibile raccogliere 180 miliardi di euro reinvestiti in progetti climatici e innovazione. Un esempio che potrebbe essere applicato anche al settore agricolo e su cui gli Stati membri stanno sviluppando i primi progetti pilota, perché “proteggere la natura deve essere interessante anche dal punto di vista economico” mentre ”alle Nazioni Unite e altrove si sta già lavorando per definire uno standard globale per i crediti naturali: si tratta di un primo passo essenziale per far crescere questo mercato in ascesa”.

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