Prende corpo l’iniziativa di conversione
Trieste, 1 ott – Il decreto di compatibilità ambientale del progetto di modifica della centrale termoelettrica di Monfalcone è stato firmato dal Ministero della transizione ecologica (Mite) lo scorso 24 settembre. Il provvedimento ha recepito in modo integrale sia il parere della Regione che le condizioni ambientali proposte. Prima della messa in esercizio dei nuovi impianti, il proponente dovrà infatti confrontarsi con il Comune di Monfalcone, il Consorzio di sviluppo economico della Venezia Giulia e l’Autorità di sistema portuale e presentare due o tre soluzioni progettuali di ripristino/recupero ambientale, paesaggistico o produttivo delle aree dove si trovano le infrastrutture che andranno dismesse.
Lo ha affermato oggi in Consiglio regionale l’assessore alla Difesa dell’ambiente rispondendo a una interrogazione a risposta immediata.
Sul destino della centrale A2A di Monfalcone e l’operazione di decarbonizzazione-conversione, l’assessore ha ricordato che la Commissione Via statale ha imposto che il proponente debba presentare un Piano di dismissione delle opere e strutture impiantistiche, con la previsione di liberare il fronte mare per renderlo fruibile a nuovi insediamenti o attività.
Al fine di mitigare l’impatto di questa operazione, dovranno essere realizzati interventi di compensazione tramite un progetto di rigenerazione territoriale, condiviso con gli enti territoriali, che possa rendere di fruizione pubblica alcune aree della centrale e quelle immediatamente retrostanti.
Nel maggio scorso il governatore della Regione e l’assessore alla Difesa dell’ambiente hanno espresso la necessità di istituire un tavolo di confronto con A2A, che coinvolga in particolare gli enti locali interessati, al fine di analizzare le prospettive di sviluppo dell’area e dare riscontro alle istanze delle relative comunità.
Nella risposta è stato inoltre ricordato che l’Amministrazione comunale di Monfalcone ha già manifestato l’intenzione di avviare il percorso per la definizione di un accordo di programma, finalizzato a coordinare le azioni, determinare i tempi, le modalità ed ogni altro connesso adempimento, diretto ad anticipare la chiusura della centrale a carbone A2A di Monfalcone al 31 dicembre 2021.
L’assessore alla Difesa dell’ambiente ha risposto anche sulle problematiche sottese al dragaggio del canale di accesso del Porto di Monfalcone spiegando che in accordo con il Governo si è convenuto che le criticità fino ad oggi incontrate debbano essere superate con uno sforzo sinergico di tutti gli attori pubblici coinvolti. Sforzo che troverà la sua formalizzazione in un accordo di programma. Per la definizione di questo iter, iniziato lo scorso 31 maggio, la Regione è in attesa da mesi anche delle determinazioni del Provveditorato alle Opere Pubbliche Veneto Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. ARC/RT/ma