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Energia: Scoccimarro, oleodotto Tal strategico in contesto geopolitico

L'assessore: "Sono state prese e verranno assunte ulteriori iniziative per mitigare gli odori, mentre la Regione è impegnata a raggiungere il traguardo quale prima amministrazione regionale a dotarsi di una norma specifica sulle emissioni di odori"

Domanda globale di petrolio: nel 2022 supereremo i 100 milioni di barili al giorno
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Oltre il 60 per cento del traffico portuale triestino passa per il Terminal marino Siot.

Trieste, 24 mar – “Il tema della sovranità energetica è quanto mai attuale e rapportarsi con realtà importanti come la Tal è fondamentale per il nostro Paese oltre che per le ricadute economiche che queste garantiscono al nostro territorio. La sensibilità ambientale è profondamente cambiata negli anni ed oggi con la Società italiana per l’oleodotto transalpino c’è una condivisione dei percorsi svolti e delle iniziative intraprese per tutelare l’inserimento di questo fondamentale player energetico nel contesto regionale”.

L’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro ha portato il saluto del presidente Massimiliano Fedriga e della giunta all’incontro istituzionale tenutosi stamattina a Trieste con i vertici della Tal (di cui l’oleodotto transalpino Siot è la componente italiana) e i rappresentati delle principali istituzioni, dal Comune fino a Camera di Commercio, Confindustria Alto Adriatico, Autorità del sistema portuale, Capitaneria di Porto.
Scoccimarro ha riconosciuto l’importanza di Tal-Siot per il territorio triestino e la strategicità europea di questo oleodotto, ancora più nel contesto geopolitico attuale in cui incombe la crisi energetica dettata dalla guerra in Ucraina. “Con il presidente Lilli – ha detto l’assessore – ci siamo confrontati molto nelle ultime settimane anche sulle questioni ambientali specifiche del territorio triestino e in merito ad alcuni disagi percepiti dalla città. Il confronto ha sempre consentito di concordare, assieme ad Arpa, interventi che garantiscono l’equilibrio tra ambiente, salute e attività economiche”.
“In particolare – ha aggiunto l’esponente della giunta Fedriga – sono state prese e verranno assunte ulteriori iniziative per mitigare gli odori, mentre la Regione è impegnata a raggiungere il traguardo quale prima amministrazione regionale a dotarsi di una norma specifica sulle emissioni di odori”. Scoccimarro ha quindi ricordato l’attentato che la Siot subì del 1972 per mano dell’organizzazione terroristica Settembre Nero quando all’epoca il prefetto stesso ordinò di sversare il greggio nella grotta dei Colombi per sottrarlo agli attentatori “una cosa che oggi non sarebbe minimamente pensabile e ciò dà conto di quanto sia cambiata positivamente la sensibilità ambientale” ha evidenziato.
L’assessore non ha poi fatto mancare un passaggio sulla crisi energetica e sull’aumento dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa “su cui è corretto che sia stata aperta un’indagine dell’Antitrust perché è evidente che è in corso una speculazione a danno delle imprese e delle famiglie, a cui la Regione è pronta a dare un aiuto concreto”.
Il presidente di Siot Alessio Lilli ha quindi ripercorso l’andamento del trasporto del greggio pre e post pandemia con livelli che nel 2019 erano di 41,2 milioni di tonnellate trasportate e che a fine 2021 sono scesi a 37,3 milioni. Dal 1967, data di apertura dell’impianto, sono stati trasportati dal golfo di Trieste in Austria e Germania circa 1,6 miliardi di tonnellate di greggio, ovvero l’equivalente del consumo italiano per 30 anni. Oltre il 60 per cento del traffico portuale triestino passa per il Terminal marino Siot. Ad oggi l’infrastruttura Tal è al servizio dell’Europa tutta, rendendo Trieste uno snodo di riferimento per le economie di Germania, Austria e Repubblica Ceca. ARC/SSA/al