L’atto impegnava l’esecutivo regionale “a verificare nelle sedi istituzionali preposte se sussistono ancora le condizioni tecniche per il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio del ‘Gasdotto Algeria Sardegna Italia’
L’atto, respinto con 19 voti contrari, era stato presentato dai consiglieri della Lega Marco Landi ed Elena Meini
Firenze – Una mozione “in merito alla necessaria espressione della Regione Toscana dell’intesa sul progetto ‘Gasdotto Algeria Sardegna Italia’” è stato respinto in Consiglio regionale con 19 voti contrari, 14 favorevoli e nessun astenuto. L’atto, presentato da Marco Landi ed Elena Meini del gruppo Lega, impegnava l’esecutivo regionale “a verificare nelle sedi istituzionali preposte se sussistono ancora le condizioni tecniche per il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio del ‘Gasdotto Algeria Sardegna Italia’, che consentano alla Giunta regionale di esprimere tempestivamente la propria intesa, ai sensi della normativa vigente, e ad illustrare nella commissione competente una specifica comunicazione finalizzata ad esporre i motivi, sia di natura politica che tecnica e normativa, che abbiano comportato la perdurante e duratura mancata espressione dell’intesa, nonostante il progetto ‘Galsi’ sia espressamente contenuto negli atti della programmazione regionale di settore”.
Landi, illustrando l’atto all’aula, ha ripercorso la vicenda, spiegando che già nel 2011 era stato espresso dai competenti organi nazionali il giudizio di compatibilità ambientale per il progetto “Metanodotto Algeria Italia via Sardegna – importazione di gas”, a seguito dell’istanza presentata nel 2008 dalla società Galsi spa. Ha inoltre sostenuto come, a tutto’oggi, la Regione Toscana non abbia espresso la propria intesa, che ha determinato l’impossibilità per il ministero dello Sviluppo economico al rilascio della relativa autorizzazione alla costruzione e all’esercizio dell’opera, e quindi al conseguente avvio dei lavori.
L’atto, inoltre, ricorda come a seguito della recente visita del presidente del Consiglio Mario Draghi in Algeria, sia stato stipulato un accordo tra Eni e Sonatrach per l’aumento dell’esportazione di gas algerino di circa 9 miliardi di metri cubi entro il 2023 e come nel contempo si siano riaperti i confronti sul progetto Galsi, determinante per la riduzione della dipendenza energetica del gas proveniente dalla Russia. “Muoversi in questo senso, con un progetto che esiste già, – ha concluso Landi – sarebbe un segnale importante per una visione politica a medio e lungo termine”.
Gianni Anselmi (Pd) ha preannunciato voto contrario, spiegando di essere d’accordo sulla qualità del progetto “che era ed è tutt’ora interessante” ma non sulla ricostruzione dei fatti che è stata fatta nella mozione. Dopo una serie di concertazioni e aver trovato soluzioni ad hoc, ha spiegato Anselmi, le necessarie autorizzazioni da parte della Regione erano state date. Ma furono i soci dell’epoca ad abbandonare il progetto, ritenuto da loro non più appetibile.