La task force dovrà formulare una proposta di criteri per l'individuazione delle aree non idonee e idonee all'installazione di impianti Fer,
In attuazione del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec)
Udine, 24 set – La Regione Friuli Venezia Giulia costituirà un gruppo tecnico interdirezionale per avviare gli approfondimenti necessari all’individuazione delle zone, sul territorio regionale, dove sarà possibile e dove invece non sarà consentito ubicare gli impianti di generazione elettrica da fonti energetiche rinnovabili (Fer).
Lo ha stabilito una generalità di Giunta su proposta dell’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile di concerto con gli assessori alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna e alle Infrastrutture e territorio.
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L’Esecutivo dà così mandato al direttore generale di nominare un gruppo di lavoro interdirezionale (nucleo tecnico) composto dai direttori di alcuni servizi in capo alle direzioni centrali Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibili che avrà anche il ruolo di coodinamento, Infrastrutture e territorio, Risorse agroalimentari, forestali e ittiche con il compito di individuare i siti idonei e non idonei all’installazione di parchi e impianti fotovoltaici a terra per la produzione di energia.
Il nucleo tecnico nell’accompagnare il lavoro del gruppo nazionale incaricato di elaborare i criteri, fa sapere l’assessore del Friuli Venezia Giulia, avrà anche il compito di verificarne l’applicabilità e la congruità rispetto alle caratteristiche specifiche del Friuli Venezia Giulia.
Nel dettaglio, la task force dovrà formulare una proposta di criteri per l’individuazione delle aree non idonee e idonee all’installazione di impianti Fer, articolata secondo le diverse tipologie delle strutture e dei caratteri distintivi e identitari del territorio, sulla base dei criteri nazionali. Una proposta flessibile, capace di adeguare le scelte localizzative per permettere il raggiungimento degli obiettivi regionali di produzione di energia da fonti rinnovabili che tenga però conto delle tutele da assicurare.
Fra gli ulteriori compiti del nucleo tecnico anche la predisposizione di un documento metodologico preliminare, che faccia sintesi dei criteri pre-esistenti e della discussione del gruppo di lavoro nazionale e dia conto delle esperienze in essere, individuando le migliori pratiche oltre a delineare gli scenari in applicazione dei predetti criteri sia per l’impatto territoriale sia per quello energetico.
L’assessore ha rilevato la necessità di dare avvio agli approfondimenti per l’individuazione delle specifiche zone sul territorio regionale in attuazione del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), documento in cui è definito un percorso di sviluppo sostenibile delle fonti energetiche rinnovabili per conseguire entro il 2030 una copertura (30%) del consumo finale lordo da fonti rinnovabili e che annovera tra le misure atte a favorire il raggiungimento degli obiettivi l’individuazione di “aree idonee” o “a vocazione energetica”.
Da qui la necessità di prevedere la costituzione di un gruppo di lavoro interdirezionale vista l’entità degli obiettivi di sviluppo da conseguire, la necessità di ampie porzioni territoriali da adibire alla localizzazione degli impianti e considerando soprattutto l’incremento delle richieste di autorizzazione per l’installazione di impianti Fer di grandi dimensioni sul territorio regionale.
La task force potrà avvalersi del supporto tecnico-scientifico di Arpa Friuli Venezia Giulia, dell’eventuale contributo di altre strutture regionali o di altri soggetti esterni quali, ad esempio, i concessionari dei servizi di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, il gestore dei servizi energetici (Gse) e la società di Ricerca dei servizi energetici (Rse). ARC/LP/ma