Il progetto della Valle dell'idrogeno del Nord Adriatico rappresenta un percorso comune con Slovenia e Croazia che abbraccia una dimensione transfrontaliera e transnazionale d'investimento nella conoscenza, nella ricerca e trasferimento tecnologico e nella riconversione industriale
Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia confermano volontà di collaborare per sviluppare il progetto transfrontaliero
Nova Gorica, 24 nov – “Il Friuli Venezia Giulia è pronto a fare la sua parte per la migliore riuscita di un progetto ambizioso come quello per la creazione della ‘North Adriatic cross-border Hydrogen Valley’, che ci consente di sfruttare la nostra posizione al centro dell’Europa e la vocazione alla collaborazione internazionale per dare corpo alla transizione ecologica e alla decarbonizzazione.
Il Friuli Venezia Giulia è già impegnato nella complessa trasformazione della nostra economia attraverso un cambiamento radicale volto a sostituire l’utilizzo di combustibili fossili con energia pulita, ma il progetto della Valle dell’idrogeno del Nord Adriatico rappresenta un percorso comune con Slovenia e Croazia che abbraccia una dimensione transfrontaliera e transnazionale d’investimento nella conoscenza, nella ricerca e trasferimento tecnologico e nella riconversione industriale. Un percorso innovativo, per il quale oltre a investire direttamente chiederemo il concreto supporto dell’Unione europea, di modo da non perdere un’occasione che non si ripresenterà in futuro”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, intervenendo assieme al segretario di Stato del Ministero delle infrastrutture della Repubblica di Slovenia Blaž Košorok e al Segretario di Stato del Ministero dell’economia e sviluppo sostenibile della Repubblica di Croazia Ivo Milatic, all’evento a sostegno del progetto di sviluppo della North Adriatic cross-border Hydrogen Valley, tenutosi nel piazzale della Transalpina a Nova Gorica.
Callari ha rimarcato che “l’impiego dell’idrogeno abbatte le emissioni di anidride carbonica, crea nuove condizioni di mercato, alimenta nuova occupazione e nuovi profili professionali per uno sviluppo sostenibile. L’Europa vanta in questo settore una leadership tecnologica che richiede di essere sostenuta in maniera permanente attraverso impegni come quelli assunti oggi, con rafforzano la collaborazione già esistente tra le nostre comunità”.
Ricordando come il Friuli Venezia Giulia sia considerato un “forte innovatore” dall’Unione europea, l’assessore ha evidenziato che “la collaborazione tra Università, centri di ricerca e industria si è intensificata sviluppando progettualità già avviate con la costituzione di laboratori dedicati e definendo nuove traiettorie di interesse comune per una più spinta transizione energetica nel settore della logistica portuale e della mobilità marittima, dell’industria dell’acciaio e di quella manifatturiera, dei processi di produzione, trasporto, stoccaggio e utilizzo dell’idrogeno”.
Callari ha quindi rimarcato che “la costituzione di hydrogen valleys nel nostro Paese rientra nel Piano nazionale di ripresa e resilienza soprattutto nell’ottica di riconversione dei siti industriali dismessi. A ciò si somma la volontà di rafforzare l’utilizzo di idrogeno nei settori industriali per i quali è più difficile abbattere le emissioni inquinanti, come acciaio, vetro e ceramica, e nei trasporti. È quindi fondamentale sostenere la ricerca e lo sviluppo per migliorare la conoscenza delle tecnologie legate all’idrogeno in tutte le fasi, al fine di sviluppare un network che consenta di testare nuove tecnologie e fornisca servizi alle imprese interessate a investire in questo settore”.
In chiusura l’esponente dell’Esecutivo regionale ha quindi spiegato che “è importante muoversi subito e in maniera concreta. All’adesione a questo progetto seguirà quindi un tavolo tecnico tra esperti del settore provenienti da tutti e tre i territori, che porrà le basi per l’avvio del progetto”. ARC/MA/ep