L’obiettivo dell’incontro è stato fare il punto della situazione per un settore particolarmente colpito dalla crisi energetica per un comparto che in Veneto conta circa 80 imprese, oltre 2.000 addetti, 70 per cento dei quali sono donne e oltre il 90 per cento con contratto a tempo indeterminato.
Incontro con l’assessore regionale allo sviluppo economico ed energia
L’Assessore regionale allo sviluppo economico ed energia, su delega del Presidente della Regione, ha incontrato a palazzo Balbi a Venezia i rappresentanti di Assosistema Confindustria e del settore delle lavanderie industriali. L’obiettivo dell’incontro è stato fare il punto della situazione per un settore particolarmente colpito dalla crisi energetica per un comparto che in Veneto conta circa 80 imprese, oltre 2.000 addetti, 70 per cento dei quali sono donne e oltre il 90 per cento con contratto a tempo indeterminato.
“Prendo atto che come in molti altri casi purtroppo la situazione oggi è drammatica – ha sottolineato l’Assessore regionale nell’occasione – la Regione si è sempre impegnata e continuerà ad essere portavoce delle criticità del settore presso i competenti tavoli interregionali e nazionali, come ad esempio in sede di Conferenza Stato-Regioni. Vogliamo mettere maggiormente in luce la situazione di un settore che, pur ricoprendo un ruolo chiave nel contesto economico e sociale, risente di una minore visibilità rispetto ad altri settori più tradizionalmente legati alle problematiche energetiche”.
Per capire meglio la questione va detto che i codici Ateco che identificano le attività delle lavanderie industriali non sono oggi contemplati tra quelli che, le varie normative in vigore, identificano come settori energivori. Ciò è dovuto al fatto che fino al 2019 l’incidenza del costo del gas sul totale dei costi di produzione era minoritaria.
Oggi la situazione, come emerso dai rappresentanti di settore, è radicalmente cambiata. L’incidenza a bilancio del costo del gas metano, necessario alla produzione del vapore necessario allo svolgimento dell’attività, è passata dal 4% del 2019 al 25% dell’esercizio in corso. La marginalità per le imprese, che nel 2019 si attestava in media attorno al 7%, sta facendo registrare medie negative del -14%, con punte, in alcuni casi, del -30%.
Soffermandosi sul mese di luglio, del resto, sono stati evidenziati i seguenti dati:
– un aumento del prezzo medio del gas metano del +658% rispetto al 2019, del +1055% rispetto al 2020 e del +134% (dato provvisorio) rispetto al 2021;
– un aumento del prezzo medio dell’energia elettrica del +431% rispetto al 2019, del +615% rispetto al 2020 e del +122% (dato provvisorio) rispetto al 2021;
– un aumento del prezzo medio delle sostanze chimiche e dei detergenti del +94% rispetto al 2019, del +102% rispetto al 2020 e del +36% (dato provvisorio) rispetto al 2021;
– un aumento del prezzo medio dei prodotti tessili del +95% rispetto al 2019, del +115% rispetto al 2020 e del +57% (dato provvisorio) rispetto al 2021.
Il settore delle lavanderie industriali è organizzato secondo due “filiere” principali: la prima è costituita dalle imprese operanti nel comparto turistico-alberghiero, la seconda è rappresentata dalle imprese attive in ambito sanitario-ospedaliero. Entrambe risentono degli esponenziali incrementi di costo e risultato indispensabili per i rispettivi comparti: basti pensare alla sanificazione della biancheria delle strutture sanitarie, delle sale operatorie o delle strutture alberghiere.
A fronte di tale situazione, i rappresentanti del settore hanno chiesto alla Regione interventi urgenti di carattere finanziario, volti a scongiurare la risoluzione dei contratti, la cessazione delle attività e il conseguente blocco di servizi che, nel quadro del sistema sia economico che sanitario, ricoprono un ruolo di essenzialità.
“Ho garantito il nostro impegno ad agire presso le opportune sedi, evidenziando la difficoltà di questo settore con pesanti ripercussioni sull’indotto e su settori delicati e strategici come sanità e turismo – ha concluso l’Assessore regionale allo sviluppo economico –. Solamente lo Stato dispone delle risorse e degli strumenti normativi per intervenire, dal punto di vista finanziario e legislativo, in tale ambito e noi faremo la nostra parte per arrivare ad una soluzione più rapidamente possibile. È necessario mettere un tetto al prezzo del gas e rinegoziare il PNRR. Non possiamo permetterci di perdere nessuna impresa a causa di questa situazione”.