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Energia al dettaglio, quali ostacoli in Italia e sui mercati UE?

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Le barriere nel mercato europeo dell’energia al dettaglio

(Rinnovabili.it) – La liberalizzazione del mercato europeo dell’energia al dettaglio ha ormai diversi anni alle spalle. E può contare in alcuni Paesi su un contesto più che maturo. Gran parte degli europei è oggi libera di scegliere i propri fornitori di elettricità e gas, favorendo una competizione armi pari tra le aziende fornitrici. “Almeno in teoria”, si appresta a sottolineare la Commissione Europea.

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Per esser certa che la teoria corrispondesse alla pratica, Bruxelles ha avviato uno studio sui mercati dell’elettricità e del gas in 30 paesi europei, vale a dire gli stati dell’UE27 più Gran Bretagna, Norvegia e Svizzera. L’indagine ha richiesto oltre un anno di raccolta informazioni e ha coinvolto quasi tutte le autorità nazionali di regolamentazione competenti, circa 150 fornitori e molte altre organizzazioni di stakeholder. Il risultato? Esistono ancora parecchi nodi tecnici e non, che devono essere risolti per garantire una liberalizzazione del mercato realmente a vantaggio di tutti.

Nel dettaglio il rapporto finale individua cinque barriere principali: il vantaggio degli attori di mercato verticalmente integrati; la scarsa consapevolezza o interesse del cliente; l’incertezza sul futuro normativo o la digitalizzazione; l’incertezza sull’attuale contesto normativo o sul suo sviluppo; il comportamento strategico degli operatori storici o di altri operatori di mercato.

Il progetto ha prodotto anche 28 manuali nazionali. Per l’Italia il rapporto evidenzia come nonostante sia uno dei primi mercati europei e con il maggior numero di fornitori registrati, si scontri oggi con ostacoli significativi. A parte dall’obbligo di riscuotere tariffe estranee all’energia per conto di terzi e dalla presenza ancora di tariffe regolate a cui si associa un “vantaggio competitivo dei fornitori operanti nel segmento dei mercati regolamentati”.

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Oltre a fornire una serie di suggerimenti per sciogliere questi nodi, lo studio evidenzia anche casi e trend di buone pratiche. Ad esempio, diversi mercati dispongono già di hub di dati e molti altri li stanno pianificando; la regolamentazione dei prezzi sta diventando un po’ meno comune; e la disaggregazione sta diventando più ampia. “Mentre il decentramento del sistema energetico continua, i mercati al dettaglio giocheranno un ruolo sempre più importante nel garantire che i consumatori beneficino di prezzi bassi, un’ampia scelta di offerte e le ultime innovazioni. Lo studio contribuirà a informare il futuro sviluppo delle politiche nazionali e dell’UE in questo settore”.

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