In Cina, il segretario generale ONU afferma che tutti i paesi dovranno abbandonare l’energia a carbone
(Rinnovabili.it) – Durante una conferenza presso la Tsinghua University (Cina), il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato che l’energia a carbone non dovrebbe trovare spazio nei piani di ripresa post-coronavirus e che le strategie economiche dovrebbero allinearsi agli obiettivi climatici globali.
“Non esiste un carbone pulito e l’energia a carbone non dovrebbe trovare posto in alcun piano di recupero razionale”, ha affermato Guterres, aggiungendo quanto sia “profondamente preoccupante che le nuove centrali a carbone siano ancora in fase di pianificazione e finanziamento, anche se le energie rinnovabili offrono tre volte più posti di lavoro e ora sono più economiche del carbone nella maggior parte dei paesi”.
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Le parole di Guterres arrivano in un momento e in un contesto, quello cinese, che le rende ben più significative di quanto possano apparire. La Cina, infatti, è un grande consumatore del combustibile fossile e sta ancora programmando la nascita di nuove miniere e progetti energetici a carbone, pur impegnandosi nell’implementazione di nuove tecniche di produzione di energia “verde”.
Infatti, il limite sulla capacità di alimentazione a carbone del 2020 (pari a 1.100 GW) consente alla Cina di poter ancora avviare altri 60 GW di energia a carbone, sebbene il governo stia anche chiudendo generatori ormai obsoleti. Durante l’evento, Xie Zhenhua, consigliere speciale del ministero dell’Ambiente cinese, ha promesso che la Cina avrebbe dato “nuovi e maggiori contributi” alla governance globale del clima e alla ripresa economica “verde” del mondo.
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Il consigliere, inoltre, ha affermato che la Cina ha già rispettato i suoi impegni sulle emissioni di carbonio nel 2020 e intede trasformare la crisi del coronavirus in un’opportunità per compiere progressi. Di fronte a queste dichiarazioni, Guterres ha sottolineato che la natura della ripresa economica cinese avrà un impatto notevole sulle temperature medie globali, e sulla possibilità di limitarne l’aumento a +1,5° C, secondo l’Accordo di Parigi.
L’intervento del segretario generale dell’ONU si è dunque concluso con un’inequivocabile esortazione alla super potenza asiatica: “Afferrando il ruolo di leadership, la Cina può aiutare a proteggere tutte le persone che condividono questo pianeta”.