Per il segretario generale delle Nazioni Unite, l’energia a carbone non ha alcun senso commerciale
(Rinnovabili.it) – António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha esortato l’India ad abbandonare rapidamente e permanentemente l’energia a carbone, nonostante il suo bisogno di fonti a basso costo. Per Guterres, l’uso del carbone deve essere gradualmente eliminato, i sussidi ai combustibili fossili devono terminare e occorre rinunciare a nuove centrali elettriche a carbone.
“L’uso del carbone significa beni bloccati e non ha alcun senso commerciale: il settore del carbone sta andando in fumo. L’India può diventare una vera superpotenza globale nella lotta al cambiamento climatico se accelera il suo passaggio dai combustibili fossili alle energie rinnovabili“, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite.
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Il governo di Narendra Modi è stato riluttante a prendere nuovi impegni sulla crisi climatica, spesso assumendo una posizione aggressiva ed affermando che dovrebbero essere le nazioni ricche ad assumersi la responsabilità delle emissioni. L’india, infatti, ha continuato a promuovere una nuova generazione di energia a carbone, anche se il prezzo delle energie rinnovabili è crollato.
Guterres ha respinto questa posizione, avvertendo che gli stessi indiani avrebbero sofferto della loro dipendenza dall’energia a carbone, a causa del forte inquinamento atmosferico che danneggia molte delle loro città. “Investire nei combustibili fossili significa più morti e malattie, che aumentano i costi della sanità. In poche parole, è un disastro umano e una cattiva economia“.
Già in un’altra occasione, una conferenza alla Tsinghua University il 23 luglio, Guterres aveva affermato: “È profondamente preoccupante che nuove centrali a carbone siano in fase di pianificazione e finanziamento, anche se le energie rinnovabili offrono tre volte più posti di lavoro e sono più economiche del carbone nella maggior parte dei paesi”.
Guterres vuole rilanciare l’impegno sulla crisi climatica che è andato affievolendosi con la pandemia del covid-19. Alcune nazioni, come Cina e India, per stimolare l’economia e creare posti di lavoro hanno reagito alla crisi offrendo aiuto alle industrie, incluso il settore dei combustibili fossili, l’aviazione e la produzione di automobili, senza porre condizioni che richiederebbero loro di ridurre le emissioni.
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Gli esperti di energia e clima temono che questo manterrà attive le infrastrutture ad alte emissioni per decenni a venire e distruggerà ogni speranza di evitare una catastrofe climatica. Il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia, Fatih Birol, ha recentemente avvertito che il mondo ha sei mesi per cambiare direzione.
Navroz Dubash, professore presso il Center for Policy Research di Delhi, pur accogliendo le ragioni di Guterres, ribadisce che porre fine all’uso del carbone in India sarebbe “complesso”, poiché i nuovi posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili non sarebbero gli stessi posti di lavoro esistenti nel carbone. Questo comporterebbe il sostentamento delle aree minerarie per assicurarsi che i costi della transizione non siano sostenuti dalla popolazione più povera.