Il gruppo, sotto la guida del nuovo ad Cattaneo, prevede di focalizzarsi su redditività, flessibilità e resilienza mediante un’allocazione del capitale selettiva finalizzata a ottimizzare il profilo rischio/rendimento
Enel ha pianificato investimenti totali di circa 35,8 miliardi fino al 2026
Il Gruppo Enel ha presentato stamane la propria strategia 2024-2026. Un Piano da 35,8 miliardi di euro di investimenti, che – come spiega il nuovo ad Flavio Cattaneo – trasformerà l’azienda “in un’organizzazione più snella, flessibile e resiliente” per intercettare al meglio le nuove opportunità e le sfide future. “Nei prossimi tre anni – ha affermato Cattaneo – adotteremo un approccio più selettivo negli investimenti, per massimizzare la redditività e minimizzare i rischi“. Tre i pilastri della nuova strategia: un’allocazione del capitale selettiva; semplificazione dei processi e razionalizzazione dei costi; sostenibilità finanziaria e ambientale. In questo contesto aumenterà il focus sulle reti, per le quali il Gruppo ha pianificato investimenti lordi pari a circa 18,6 miliardi di euro, concentrandosi sulle aree geografiche caratterizzate da un quadro regolatorio più equilibrato e chiaro; In particolare in Italia dove Enel prevede di allocare circa 12,2 miliardi di euro.
Le rinnovabili nel Piano Strategico Enel 2024-2026
Sul fronte delle energie rinnovabili la strategia 2024-2026 del Gruppo ha pianificato investimenti per 12,1 miliardi di euro sottolineando la volontà di operare attraverso “decisioni di investimento più selettive“. Nello specifico, punterà su eolico a terra, solare e accumulo a batterie. “Un fattore chiave – si legge nella nota stampa – sarà l’innovazione, facendo ricorso al repowering per aumentare l’efficienza degli impianti e ridurre i costi di generazione, oltre che alle batterie […] per migliorare la flessibilità del sistema elettrico e la gestione dei carichi“. Dal punto di vista geografico:
- In Europa, il Piano 24-26 di Enel prevede di allocare circa 7,2 miliardi di euro di investimenti lordi, con una generazione rinnovabile sostenuta da un’ampia base clienti, grazie alla quale il Gruppo potrà coprire la produzione e stabilizzare i rendimenti;
- In America Latina, circa 2,6 miliardi di euro di investimenti lordi, applicando un approccio flessibile che fa leva sullo sviluppo delle rinnovabili supportato dai PPA, i contratti di compravendita a lungo termine;
- In Nord America, circa 2,3 miliardi di euro di investimenti lordi, concentrandosi sulla generazione di cassa e facendo leva sul modello di partnership.
Tre invece i modelli di business: Ownership in cui il Gruppo detiene una partecipazione pari al 100% (applicato soprattutto in Italia e in Iberia); Partnership, caratterizzato da partecipazione superiore al 50% ma inferiore al 100%; Stewardship, in cui Enel detiene una partecipazione uguale o inferiore al 50%.
Oltre 13 GW di nuova capacità verde
Tra il 2024 e il 2026, il nuovo approccio dovrebbe portare alla realizzazione di circa 13,4 GW di nuova capacità rinnovabile “in tutte le geografie in cui è presente grazie a una solida pipeline di circa 450 GW, di cui circa 160 GW in fase avanzata”. Nel 2026 si prevede che la capacità rinnovabile cumulata di Enel aumenti a circa 73 GW da circa 63 GW con cui dovrebbe chiudere l’anno in corso. Questo significa che la quota di produzione energetica a zero emissioni raggiungerà circa l’86% rispetto a circa il 74% atteso per il 2023.
Sostenibilità finanziaria e ambientale nella strategia 2024-2026
La strategia 2024-2026 di Enel prevede che le fonti di finanziamento sostenibile raggiungano circa il 70% dell’indebitamento lordo totale entro il 2026. “Nei prossimi tre anni, il Gruppo prevede di ridurre il costo medio dell’indebitamento lordo di 20 punti base, nonostante un contesto di tassi di interesse in aumento, raggiungendo circa il 3,8% nel 2026 dal 4,0% circa stimato a fine 2023, principalmente grazie al rifinanziamento centralizzato”.
Sul fronte della sostenibilità ambientale, l’azienda intende proseguire con la riduzione delle proprie emissioni climalteranti, dirette e indirette, in linea con l’Accordo di Parigi, come certificato dalla Science Based Targets initiative (“SBTi”). Nello specifico, conferma l’obiettivo di chiudere tutti i rimanenti impianti a carbone entro il 2027, previa autorizzazione delle autorità competenti. Per quanto riguarda la riconversione degli impianti a carbone, il Gruppo valuterà le migliori tecnologie disponibili, sulla base delle esigenze indicate dai gestori delle reti di trasmissione. L’obiettivo finale? Raggiungere zero emissioni in tutti gli Scope entro il 2040.
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