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McKinsey: per correre la maratona verso emissioni zero servono 9mila mld l’anno

Secondo l’azienda di consulenza strategica, per arrivare a net zero entro metà secolo dobbiamo spendere il 50% in più delle stime proposte finora. Parliamo di 3.500 miliardi in più, pari a metà dei profitti globali delle aziende in un anno, o al 25% del gettito fiscale mondiale

Emissioni nette zero: il sequestro della CO2 non basta
Foto di Schäferle da Pixabay

I costi della transizione verso emissioni zero

(Rinnovabili.it) – I costi della transizione energetica verso emissioni zero sono molto più alti di quanto è stato previsto finora. Questo non deve spaventare Stati e investitori: l’iniezione di capitali avrà comunque un buon ritorno, anche se nel lungo termine. Secondo i calcoli dell’azienda di consulenza strategica McKinsey, per restare sotto la soglia di 1,5 gradi ed evitare così l’impatto peggiore dei cambiamenti climatici, serve qualcosa come 9.200 miliardi di dollari l’anno.

Per prendere dimestichezza con questa cifra bisogna trovare qualche punto di riferimento. Intanto, ad oggi la spesa globale per correre la maratona verso emissioni zero arriva più o meno a 5.700 miliardi. L’aumento ritenuto necessario, quindi, è del 50%. Questi 3.500 miliardi sono equivalenti a metà dei profitti globali delle aziende, oppure al 25% del gettito fiscale mondiale, o ancora al 7% della spesa annua delle famiglie di tutto il Pianeta. In più, circa 1.000 mld di investimenti oggi vanno verso asset ad alto tenore emissivo: questa fetta va riallocata verso beni low-carbon.

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In tutto, il volume di investimenti in asset fisici per trasformare il comparto energetico deve arrivare a 275.000 miliardi. Una cifra che è pari al 7,5% del PIL globale stimato sul periodo 2021-2050 (è un valore medio; tra 2026 e 2030 la previsione arriva all’8,8% prima di scendere). La previsione di McKinsey è decisamente più alta di quella fornita da diversi altri studi, che battono tutti attorno al 2-3% annuo.

In questo scenario di forte decarbonizzazione, i costi dell’energia e di alcune materie prime come acciaio e cemento sono destinati ad aumentare. Per l’azienda di consulenza, è ipotizzabile un balzo del 25% dei prezzi dell’elettricità entro il 2040, che poi dovrebbero scendere sotto i livelli odierni dopo metà secolo grazie al minor costo operativo delle rinnovabili. Per acciaio e cemento i rialzi sono nell’ordine del 30% e del 45%.

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“Mentre i compiti immediati che abbiamo davanti possono sembrare scoraggianti, l’ingegnosità umana può alla fine risolvere l’equazione delle emissioni zero nette, proprio come ha risolto altri problemi apparentemente intrattabili negli ultimi 10.000 anni”, si legge nel rapporto di McKinsey. “La questione chiave è se il mondo può trovare l’audacia e la determinazione necessarie”.