Dati trascinati al ribasso dal tonfo del carbone per generazione elettrica (-19%). La domanda di carburante per aerei è diminuita del 68% rispetto al 2019
Nel 2020 le emissioni americane già del 10,3% contro il 7-8% del resto del mondo
(Rinnovabili.it) – Negli Stati Uniti, la pandemia ha causato un crollo delle emissioni di gas serra superiore alla media globale. Il crollo è stato del 10,3% ed è il più significativo dalla seconda guerra mondiale. Ma secondo le previsioni la flessione dovrebbe durare poco, il rimbalzo è dietro l’angolo. Nonostante il Covid.
La diffusione del coronavirus ha portato a blocchi senza precedenti nella produzione in tutto il mondo, così come agli spostamenti tra gli Stati. Il tonfo delle emissioni è stato subito percepito con un miglioramento della qualità dell’aria. Nell’inquinatissima India, ad esempio, le vette della catena dell’Himalaya sono tornate a essere visibili anche da 200 km di distanza. Le stime sul calo delle emissioni globali variano, ma spaziano tutte tra il 7% (calcolata nel Global Carbon Budget Report) e l’8%.
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A fare i conti sulla situazione degli Stati Uniti è Rhodium Group in un rapporto appena pubblicato. Le emissioni del settore energetico sono diminuite del 10%. Questo soprattutto a causa del crollo nel settore del carbone, che accusa un-19%.
Ovviamente anche le emissioni dei trasporti sono crollate tra i (pochi) lockdown obbligatori e la scelta di molti di limitare gli spostamenti. Al culmine dei blocchi decisi durante i mesi di aprile e maggio, tira le somme Rhodium, la domanda di carburante per aerei è diminuita del 68% rispetto ai livelli del 2019, mentre la benzina utilizzata nelle auto è diminuita del 40%. Le emissioni industriali sono diminuite del 7,0% e le emissioni degli edifici sono diminuite del 6,2% su base annua.
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Paradossalmente, il Covid ha permesso a Washington di rispettare i suoi impegni internazionali sul clima, altrimenti difficilmente a portata. Le emissioni statunitensi sono scese al di sotto dei livelli del 1990 per la prima volta in 3 decenni. Rispetto ai livelli del 2005, gli Stati Uniti hanno ridotto le emissioni del 21,5%, superando il loro impegno secondo gli accordi di Copenaghen (17% in meno rispetto ai livelli del 2005 entro il 2020).
“Con i vaccini contro il coronavirus ora in distribuzione, prevediamo che l’attività economica inizierà a riprendersi nel 2021, ma senza cambiamenti strutturali significativi nell’intensità di carbonio dell’economia statunitense, probabilmente anche le emissioni aumenteranno di nuovo”, suggeriscono gli autori del rapporto Kate Larsen, Hannah Pitt e Alfredo Rivera.