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L’ISO prepara il 1° standard globale per emissioni nette zero

Emissioni nette zero: verso il 1° standard globale ISO
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Due anni fa, l’ISO aveva già presentato delle linee guida per emissioni nette zero

Misurare il percorso verso emissioni nette zero con un unico standard globale. Facendo più chiarezza sui piani di transizione delle aziende. Anche grazie a “requisiti solidi”. E permettendo di confrontare e verificare in modo indipendente le traiettorie verso net zero. È l’obiettivo a cui sta lavorando la International Organization for Standardization (ISO), l’ente internazionale che si occupa di stabilire norme tecniche uguali in tutto il mondo.

Uno standard globale per emissioni nette zero

Lo standard globale è un’evoluzione del processo lanciato alla Cop27 due anni fa, quando l’ISO presentò delle linee guida su net zero. L’obiettivo di quello strumento per aziende e stati era identico: mettere ordine nella galassia frammentata della governance dei piani di transizione e fornire una prima bussola. E quindi offrire una base globale per armonizzare, comprendere e pianificare i target net zero per gli attori a livello statale, regionale, cittadino e organizzativo. Ora, la bussola si trasforma in un vero e proprio metro di giudizio globale.

L’appuntamento è per la Cop30, cioè per fine 2025. Nell’anno e mezzo che ci separa dal vertice sul clima che si terrà in Brasile, l’ISO organizzerà il lavoro di migliaia di esperti attraverso gli enti preposti alla definizione di standard nazionali di oltre 170 paesi. L’operazione terrà conto della scienza del clima più aggiornata e, durante il prossimo anno, la definizione dello standard globale per emissioni nette zero sarà aperta a una fase di consultazione pubblica. Passaggi che dovrebbero supportare la creazione di uno strumento capace di infondere realmente fiducia nei piani di transizione e, al tempo stesso, limitare il più possibile le “sbavature” di greenwashing.

“L’ISO prende sul serio il suo ruolo nel sostenere una transizione a emissioni zero. Nell’ambito del nostro impegno sul clima, non vediamo l’ora di fornire uno standard internazionale richiesto dal mercato e, soprattutto, adatto a organizzazioni di tutte le dimensioni, settori e aree geografiche”, sottolinea l’ente.

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