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L’Europa è pronta per tagliare le emissioni dei jet privati?

Francia, Austria, Irlanda e Olanda portano in Consiglio Trasporti il tema dei voli privati. L’idea è di dare una sforbiciata a questo settore, finora “dimenticato” dalla legislazione verde comunitaria

Emissioni jet privati: 4 paesi UE voglio il giro di vite
Alcune delle decine di jet privati in atterraggio a Cannes per il festival del cinema, il 24 maggio scorso. Crediti: @jetdeiricchi

Ogni volo genera in media 5,9 tCO2eq, come un’auto in un anno intero

(Rinnovabili.it) – Anche i jet privati devono fare la loro parte nel ridurre la CO2. Per questo Bruxelles dovrebbe mettere mano a un regolamento che li obblighi a tagliare i gas serra, come avviene per il resto del settore dell’aviazione civile. A maggior ragione perché le emissioni dei jet privati generano “un impatto ambientale sproporzionato” per passeggero per chilometro.

A sostenerlo sono Austria, Francia, Irlanda e Olanda in un documento interno preparato per la prossima riunione del Consiglio Trasporti che si terrà il 1° giugno. Dove per la prima volta potrebbe arrivare in discussione il dossier delle emissioni jet privati, finora mai toccate dal legislatore europeo.

Quanto pesano le emissioni jet privati?

Nel gennaio 2022 un partecipante su 10 è andato a World Economic Forum di Davos con l’aereo privato. Oltre mille voli, che da soli hanno generato le stesse emissioni di 350mila auto. Nella metà dei casi il volo era più breve di 700 km, una distanza facilmente percorribile in treno o in auto. Bastano questi dati, calcolati da Greenpeace e da CE Delft, per iniziare a comprendere di quali ordini di grandezza si parla a proposti delle emissioni dei jet privati.

Sono a tutti gli effetti uno dei mezzi più inquinanti del pianeta. Generano 50 volte più emissioni per passeggero per chilometro rispetto al treno (usando come riferimento i parametri medi europei). E inquinano un ordine di grandezza di più anche rispetto ai voli di linea tradizionali: emettono 10 volte più gas serra. In termini assoluti, un’ora di volo produce circa 2,2 tonnellate di CO2 equivalente, circa 1/3 delle emissioni totali generate pro capite in Europa (cioè 6,8 tCO2eq nel 2019).

Il brutto primato dell’Italia

L’anno scorso i voli con jet privati sono tornati di nuovo a crescere prepotentemente dopo la flessione del 2020 con un sonoro +64%. Oltre 572mila voli che, in media, hanno generato 5,9 tCO2eq. In pratica, ciascun jet privato, a viaggio, ha inquinato come un’auto a benzina che viaggi per 23mila km, più o meno la percorrenza media di un europeo in un anno. Come guidare da Milano a Cosenza per 23 volte. L’Italia è tra i peggiori in Europa: si piazza al 4° posto, in un anno i voli sono cresciuti del 62% a quota 55mila e le emissioni sono raddoppiate.

Il dossier a Bruxelles

I dati ci sono, l’impatto è noto, ma finora non sono stati presi provvedimenti a livello comunitario (e ben poco a livello nazionale: in Italia si segnala solo una proposta di Alleanza Verdi Sinistra). “Riteniamo che sia necessario richiamare una maggiore attenzione su questo tema a livello europeo, in particolare valutando la possibilità di istituire misure normative più severe sui viaggi in jet privati per assicurarsi che tutti contribuiscano in modo equo allo sforzo complessivo di decarbonizzazione”, si legge nel documento che sarà discusso al Consiglio Trasporti e anticipato da Reuters.

“Questa forma di trasporto aereo ha un’impronta di carbonio pro capite eccessiva ed è stata oggetto di crescenti critiche da parte dell’opinione pubblica”, prosegue il testo. Non da ultimo, le critiche riguardano anche gli aspetti sociali, oltre a quelli ambientali. I jet privati infatti sono utilizzati da una fascia ristrettissima della popolazione, super-ricchi e VIP in genere. Una conferma della sproporzione tra l’impronta di CO2 delle diverse fasce di reddito e del peso specifico altissimo di quelle dei più abbienti.