10 tendenze su clima ed energia in Italia
L’anno scorso le emissioni dell’Italia sono calate del 6,5%, pari a 27 milioni di tonnellate (Mt) di gas serra. È il calo più corposo di sempre se si escludono gli anni dove la flessione era dettata soprattutto dalla crisi economica, cioè il 2009, il 2013 e il 2020. Se il Belpaese restasse su questa traiettoria sarebbe di nuovo sulla buona strada per centrare gli obiettivi al 2030. Per raggiungerli bisognerà tagliare ogni anno circa 20 Mt.
Emissioni dell’Italia: il calo è strutturale?
È il dato più rilevante della 5° edizione del Rapporto “10 key trend sul clima” rilasciato oggi da Italy for Climate in occasione della Giornata internazionale della Terra. L’aspetto fondamentale di questo dato è che è accompagnato da una crescita economica, seppur modesta: l’anno scorso il pil è salito dello 0,9%. Complessivamente, secondo Italy for Climate, le emissioni dell’Italia nel 2023 si sono attestate a 390 Mt.
Alcuni fattori dietro il calo delle emissioni dell’Italia dipendono da elementi variabili (che potrebbero però diventare strutturali come portato della crisi climatica), come le alte temperature registrate durante l’inverno. Altri fattori, invece, sembrano individuare un trend stabile.
Il dato 2023 è fortemente influenzato dalla performance del settore elettrico, che ha tagliato del 18% le emissioni per kWh rispetto al 2022. Un effetto combinato dell’aumento della quota di energia generata da fonti rinnovabili, quasi il 44% del totale, e del calo della produzione da combustibili fossili (-33 TWh). A scendere è stato soprattutto il carbone. Le rinnovabili elettriche hanno accelerato la corsa, rappresentando per la prima volta più del 20% del mix elettrico.
Ma a correre è solo il fotovoltaico, e a ritmi ancora distanti dagli altri grandi paesi europei. Il 2023 si è chiuso con 5,7 nuovi GW installati e “conferma l’inversione di tendenza iniziata già nel 2022”. Di questo totale, ben 5,2 GW sono da imputare al fotovoltaico, con la crescita riconducibile per il 43% al settore residenziale e per il 35% al settore commerciale e industriale. L’eolico, invece, rimane ancora fermo a +0,5 GW.
“In 30 anni le emissioni specifiche (per il consumo di 1 kWh) si sono più che dimezzate”, spiega il rapporto, “Secondo le stime di Ispra il 2023, con 236 grammi di CO2 per kWh, ha registrato il valore più basso di sempre”. C’è poi da calcolare il calo della domanda di energia (-2%), che ha portato l’intensità energetica al valore record di 80 tep per milione di € (-3% rispetto al 2022).
Gli altri trend su clima ed energia in Italia
Il rapporto dà poi una valutazione sull’effetto Superbonus. L’anno scorso sono state 700mila le abitazioni riqualificate grazie agli incentivi, con effetti sul calo dei consumi. Ma per stare in linea con la traiettoria per il 2030 dovremmo continuare al ritmo di 1 mln di abitazioni l’anno. Ad ogni modo, negli ultimi 2 anni, “anche grazie al Superbonus, abbiamo quasi raddoppiato il fotovoltaico a servizio delle abitazioni, con quasi 7 GW di potenza attualmente installata in grado di soddisfare oltre un decimo di tutti i consumi domestici”, sottolinea Italy for Climate.
Gli aspetti più negativi riguardano invece auto elettriche e impatto della crisi climatica. La quota di EV resta ferma al 4,2% del totale immatricolato, con un gap crescente rispetto ai grandi mercati auto europei. Mentre il deficit idrico e di neve preoccupa, nonostante l’inizio del 2024 stia cancellando la siccità degli ultimi 2 anni, perché potrebbe diventare la nuova normalità per il Belpaese. Mentre sul fronte degli eventi estremi, con 3.400 episodi, nel 2023 abbiamo segnato il nuovo record assoluto. Di questi, 1.500 consistono in grandinate.