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Allarme Unfccc: le emissioni globali cresceranno del 10,6% al 2030

Solo 24 paesi hanno presentato NDC con ambizione climatica maggiore dopo la COP26, come stabilito dal Patto sul clima di Glasgow. La traiettoria emissiva globale è ancora lontanissima da quella necessaria per rispettare gli 1,5°C

Emissioni globali: andiamo ancora verso un mondo 2,5°C più caldo
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L’analisi dei Contributi Nazionali Volontari registra un leggero miglioramento rispetto all’anno scorso

(Rinnovabili.it) – Anche se i governi rispetteranno i piani sul clima annunciati fino ad oggi, la traiettoria delle emissioni globali resterà drammaticamente lontana da quella che servirebbe per centrare il target degli 1,5 gradi. Secondo gli scenari dell’IPCC, i gas serra dovrebbero scendere del 45% rispetto ai livelli del 2005 entro la fine di questo decennio per avere ancora chance di contenere il riscaldamento globale. Ma un’analisi della somma di tutti i Contributi Nazionali Volontari presentati all’Unfccc indica che entro il 2030 le emissioni sono destinate a crescere del 10,6%.

È quanto emerge dal 2022 NDC Synthesis Report. Sforzandosi di cercare col lanternino qualche aspetto positivo, si può sottolineare che i dati di quest’anno sono migliori di quelli del 2021. La valutazione precedente segnalava un aumento previsto delle emissioni globali di circa il 13,7%. Altra differenza: nel 2021 l’analisi rilevava che i gas serra avrebbero continuato a crescere anche dopo il 2030, mentre i nuovi NDC presentati negli ultimi 12 mesi avrebbero appiattito la curva.

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Ma il dato rilevante è un altro: con questa traiettoria, l’incremento della temperatura globale al 2100 sarà di 2,5°C. “La tendenza alla diminuzione delle emissioni previste entro il 2030 dimostra che le nazioni hanno compiuto alcuni progressi quest’anno”, ha dichiarato Simon Stiell, Segretario esecutivo delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico. “Ma la scienza è chiara e lo sono anche i nostri obiettivi climatici nell’ambito dell’Accordo di Parigi. Non siamo ancora vicini alla portata e al ritmo delle riduzioni delle emissioni necessarie per raggiungere un livello di 1,5°C. Per mantenere questo obiettivo, i governi nazionali devono rafforzare i loro piani d’azione per il clima ora e attuarli nei prossimi otto anni”.

Tra i motivi di maggior preoccupazione, rileva l’Unfccc, c’è il fatto che solo 24 paesi hanno presentato NDC aggiornati nell’ultimo anno. La COP26 di Glasgow, a novembre 2021, si era chiusa con l’impegno (non vincolante) a presentare piani climatici più ambiziosi prima della COP27. “Il fatto che dalla COP26 siano stati presentati solo 24 piani climatici nuovi o aggiornati è deludente. Le decisioni e le azioni dei governi devono riflettere il livello di urgenza, la gravità delle minacce che stiamo affrontando e la brevità del tempo che ci rimane per evitare le conseguenze devastanti di un cambiamento climatico in corsa”, continua Stiell.

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