I dati delle emissioni ETS UE nell’analisi di Refinitiv
(Rinnovabili.it) – L’anno scorso le emissioni ETS UE sono diminuite dell’1,2-1,6%, contrariamente alle aspettative. In termini assoluti, i gas serra generati nel 2022 dalle centrali termoelettriche e dagli stabilimenti industriali nei Ventisette sono arrivati a quota 1316-1320 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente (Gt CO2eq). Si tratta però di dati incompleti, visto che solo il 93% delle aziende coperte dal mercato del carbonio UE hanno riportato le loro emissioni.
Tutti i numeri delle emissioni ETS UE
Numeri che nascondono dinamiche divergenti. Mentre le emissioni del comparto energetico sono cresciute (del 3,3%), il calo di quelle industriali ha compensato ampiamente questo aumento. Due tendenze che riflettono la crisi energetica e l’impatto della guerra in Ucraina sul continente. Il maggiore ricorso al carbone, per quanto contenuto, ha riportato il segno più sulle emissioni legate alla produzione energetica, mentre gli alti prezzi del gas hanno ridotto l’attività industriale e, con essa, le emissioni dell’intero comparto. Un ruolo l’ha avuto anche la crisi del nucleare francese, alle prese con la manutenzione di molti siti e lo stop forzato dovuto alla siccità.
A leggere i dati sulle emissioni ETS UE rilasciati dal database European Union Transaction Log sono gli analisti di Refinitiv e ICIS. Che sottolineano anche il ruolo dell’aviazione. Questo settore coperto dall’Emission Trading Scheme europeo ha visto un gran balzo delle emissioni nell’ordine del 77-84% rispetto al 2021, un dato che conferma la continua ripresa dopo il tonfo del 2020 dovuto alla pandemia.
Si tratta di un calo in forte controtendenza sull’aumento registrato nel 2021 rispetto alle emissioni del comparto energetico, della produzione industriale più energivora e dei voli intra-europei. Due anni fa, infatti, la crescita delle emissioni ETS UE era arrivata al +6,6%. L’aviazione era cresciuta del 30% rispetto all’anno di inizio della pandemia.
Alla fine del 2022, Bruxelles ha varato la riforma dell’ETS con nuovi obiettivi e nuovi ambiti inclusi nel mercato del carbonio. Il nuovo ETS punterà a tagliare le emissioni dei settori coperti del 62% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005 e sarà esteso anche alle navi.