L’UE ha promesso di tagliare del 30% le emissioni di metano entro fine decennio
(Rinnovabili.it) – L’UE promette guerra alle emissioni di metano ma si dimentica di affrontare quelle agricole. Da cui arriva il 53% del CH4 europeo. Con le politiche attuali, le emissioni da fermentazione enterica diminuiranno solo del 3,7% entro fine decennio. Un passo falso decisivo che farà fallire l’obiettivo di abbattere il metano del 30% sancito con l’adesione alla Global Methane Pledge.
“C’è un vuoto politico per affrontare le emissioni di metano dagli allevamenti”, scrivono gli autori del report di Changing Market Foundation che analizza quali politiche devono essere cambiate e come per centrare il target al 2030. “Mentre le emissioni di metano nel settore energetico sono affrontate da un regolamento specifico proposto dalla Commissione europea nel dicembre 2021, le emissioni di metano nel settore agricolo sono affrontate solo da una serie di misure frammentarie distribuite in un’ampia gamma di politiche”. E nel complesso queste misure non sono assolutamente sufficienti allo scopo.
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La revisione dell’Effort Sharing Regulation (ESR) non ha fatto nulla per incidere sul taglio delle emissioni di metano. Il nuovo ESR fissa degli obiettivi di riduzione per tutte le emissioni non coperte dall’ETS e include anche quelle diverse dalla CO2. Ma non stabilisce dei target specifici per il metano agricolo. Gli stati possono quindi raggiungere gli obiettivi tagliando altrove, e non il CH4. La politica agricola comune (PAC) appena approvata fa anche peggio. Dovrebbe essere la policy che più di tutte lavora per abbattere il metano da fermentazione enterica e invece ha “un impatto molto limitato sulle emissioni dell’allevamento”.
In prospettiva, non sembra che l’UE voglia davvero metter mano alle emissioni di metano dall’agricoltura. O, almeno, non fa molto per mettere alle strette il settore. Un esempio è la proposta, post 2031, di conteggiare le emissioni agricole insieme a quelle LULUCF (uso del suolo, cambiamenti nell’uso del suolo e foreste). Per molte ong, sarebbe un modo per mascherare il mancato progresso sul metano agricolo dietro i tagli (o l’aumento dei pozzi di carbonio) in altri settori.
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