I dati sulle emissioni di gas serra sono forniti da SEEG, progetto di Observatorio do Clima
(Rinnovabili.it) – L’anno scorso le emissioni di gas serra del Brasile hanno toccato i massimi dal 2005 e gran parte dell’aumento dipende dalla deforestazione. Con questo dato si chiude l’era di Jair Bolsonaro, il presidente di estrema destra entrato in carica nel 2019 che ha perso di un soffio le elezioni domenica scorsa contro Lula, il candidato del partito dei Lavoratori che ha promesso di invertire la rotta sulla distruzione dell’Amazzonia.
È proprio durante i 4 anni di presidenza Bolsonaro che si registrano aumenti consistenti nel bilancio emissivo del paese. Nel 2021 le emissioni di gas serra totali sono arrivate a 2,42 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente (Gt CO2e), in aumento di circa il 12% rispetto al 2020, quando avevano toccato quota 2,16 Gt CO2e.
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Secondo i dati SEEG, progetto promosso da Observatório do Clima, una rete di 70 ONG ambientaliste, balzi in avanti più consistenti anno su anno sono avvenuti soltanto nel 1995, quando la crescita fu del 13,5%, e nel 2003 (quando il salto superò il 20%). In entrambi quegli anni, non a caso, la deforestazione distrusse più di 20.000 km2 di foresta tropicale.
“Abbiamo un governo che ha abbandonato, negato, le questioni climatiche e ha fatto di tutto per distruggere la gestione ambientale del nostro Paese, soprattutto in Amazzonia”, ha dichiarato Marcio Astrini, responsabile di Observatòrio do Clima, durante la presentazione dei nuovi dati 2021.
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L’effetto di 4 anni di deregolamentazione della protezione ambientale e di leggi a favore di agricoltura intensiva, allevatori e compagnie minerarie è fotografato dall’aumento delle emissioni di gas serra che derivano dal cambiamento d’uso della terra. Nel 2020 erano appena superiori a 1 Gt CO2e, in linea con i valori del 2019 (0,98 Gt CO2e), ma nel 2021 sono cresciute fino a 1,18 Gt CO2e. Un aumento quasi del 20% in un solo anno. E non sorprenderà che nell’anno che va da agosto 2020 a luglio 2021, secondo i dati del sistema PRODES gestito dall’agenzia statale brasiliana Inpe, la deforestazione è cresciuta del 22%, mangiandosi un’area grande come la città di Milano.