La performance climatica del primo inquinatore mondiale è allineata agli scenari 2030 per la transizione su molti indicatori chiave. Ma anche nel 2022, con il rallentamento generale dell’economia causa Covid, Pechino continua a investire fuori scala su centrali a carbone e industria pesante basata sul carbone
L’analisi del CREA sulle emissioni della Cina
(Rinnovabili.it) – Dall’estate del 2021 le emissioni della Cina continuano a scendere, di pari passo con il consumo di combustibili fossili. Ma questo è solo un segnale sul breve periodo, non una tendenza consolidata per il medio-lungo termine. Il picco di emissione di gas serra potrebbe essere ancora di là da venire e le politiche energetiche e climatiche del Dragone non sono ancora allineate con i percorsi di transizione che rispettano gli 1,5 gradi. Lo sostiene il rapporto China’s Climate Transition: Outlook 2022 pubblicato oggi dal Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA).
La prova del nove: anche nel 2022, due degli indicatori chiave scelti per valutare la performance climatica di Pechino sono fuori rotta. Si tratta degli investimenti nell’espansione della capacità installata di centrali a carbone e del volume di denaro destinato ad ampliare la capacità industriale in settori come ferro e acciaio, che si basano sul carbone.
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Molti altri fronti, invece, sono in linea con il percorso da seguire per centrare le riduzioni delle emissioni della Cina entro fine decennio. “La nostra valutazione ha rilevato che diversi indicatori sono sulla buona strada, tra cui gli investimenti in energia pulita, l’elettrificazione, le emissioni del settore edilizio e le vendite di veicoli elettrici”, si legge nel rapporto. “Gli investimenti cinesi in energia pulita, in particolare, hanno continuato a crescere rapidamente e si stanno avvicinando alla scala prevista dagli scenari di 1,5 gradi, un risultato notevole”.
Meno rosee le prospettive per quanto riguarda le politiche climatiche. Il CREA ha sondato 26 esperti cinesi in materia: ne risulta un generale scetticismo sia verso il raggiungimento del picco di emissioni entro il 2025, come richiesto nei principali scenari climatici per evitare di sforare gli 1,5°C, sia verso l’obiettivo di lungo termine della neutralità climatica al 2030. Su questo secondo punto, molto dipenderà dal volume assoluto di emissioni al momento del picco, sostengono gli esperti.
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