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Già oggi possiamo tagliare le emissioni dei fertilizzanti dell’84%

Uno studio dell’università di Cambridge esplora le strategie migliori per ridurre i gas serra derivanti dall’uso di concimi naturali e chimici. La chiave? Abbinare un uso più efficiente alla decarbonizzazione lato produzione

Emissioni dei fertilizzanti: possibile tagliarle dell’84% entro il 2050
Foto di congerdesign da Pixabay

Le emissioni dei fertilizzanti sono circa 2,6 GtCO2e l’anno, il 5-6% del totale globale

(Rinnovabili.it) – Se fossero uno Stato, le emissioni dei fertilizzanti inquinerebbero ogni anno quasi come l’intera Europa: le stime più accreditate parlano di circa il 5-6% dei gas serra globali. Ma è possibile ridurle addirittura dell’84% entro il 2050 solo con l’uso di tecnologie che abbiamo già a disposizione. Lo sostiene uno studio dell’università di Cambridge apparso su Nature food.

Come si ottiene un calo così drastico dell’impronta delle emissioni dei fertilizzanti? Più efficienza nell’uso dei fertilizzanti azotati e decarbonizzazione dei processi di produzione sono le due chiavi.

“Abbiamo scoperto che circa due terzi delle emissioni di fertilizzanti avvengono dopo il loro impiego nelle colture”, scrivono gli autori dello studio. “L’aumento dell’efficienza nell’uso dell’azoto è la strategia più efficace per ridurre le emissioni. Tuttavia, questa strategia dovrebbe essere combinata con la decarbonizzazione della produzione di fertilizzanti”.

Che siano organici (concime) o inorganici, cioè sintetici, i fertilizzanti azotati, una volta nel terreno, vengono digeriti dagli agenti microbici presenti nel suolo. Il processo libera grandi quantità di ossido di diazoto (N2O), un gas che ha un potere climalterante 300 volte maggiore di quello della CO2. Il concime, rileva lo studio, ha un tasso emissivo doppio rispetto ai prodotti sintetici e quindi non è una buona strategia per mitigare le emissioni dei fertilizzanti.

Come tagliare le emissioni dei fertilizzanti?

Per aumentare l’efficienza nell’uso di fertilizzanti -oggi la media globale si ferma al 42%- bisogna usare delle strategie che favoriscono un uso più puntuale. Oltre a ridurlo in termini assoluti: uno dei problemi è che oggi si usa più concime azotato di quanto azoto siano in grado di prelevare le piante (in Italia la media è 67 kg di troppo per ogni ettaro di terreno). Tra i fattori che incidono positivamente sull’efficienza ci sono un’irrigazione adeguata, la selezione di colture in grado di utilizzare meglio i fertilizzanti azotati e l’applicazione dei fertilizzanti giusti al tasso, al momento e nel luogo corretti.

Così si incide su 2/3 del totale delle emissioni dei fertilizzanti. Per massimizzare la riduzione di gas serra bisogna agire sul lato della produzione. Cruciale diventerebbe in questo ambito l’uso di idrogeno rinnovabile per ottenere l’ammoniaca, base per i fertilizzanti. Oltre a un uso di energia pulita più massiccio nelle varie fasi di produzione e di applicazione.