Rinnovabili • Emissioni: la Corea del Sud annuncia obiettivi al 2030 più ambiziosi

La Corea del Sud si rimbocca le maniche sugli obiettivi di riduzione delle emissioni

Seul prevede un taglio del 40% entro il 2030 delle emissioni nazionali di gas serra. Il nuovo obiettivo può portare il governo a fissare finalmente una data per il phase out del carbone. Servirà comunque un balzo delle rinnovabili, adesso solo il 7% del mix elettrico

Emissioni: la Corea del Sud annuncia obiettivi al 2030 più ambiziosi
Foto di Ralf Vetterle da Pixabay

Il vecchio obiettivo sulle emissioni era del 24,4% entro fine decennio

(Rinnovabili.it) – Dopo il Giappone, anche la Corea del Sud tara al rialzo l’ambizione climatica. Seul punta a tagliare del 40% entro il 2030 le sue emissioni di gas serra, un aumento consistente visto che l’obiettivo climatico precedente si fermava al 24,4%. Tuttavia, lo sforzo non è paragonabile a quello di altre economie avanzate. Infatti, il governo coreano ha deciso di tagliare le emissioni rispetto ai livelli del 2017. Tokyo, ad esempio, ha promesso di ridurre le emissioni del 46% entro la fine del decennio rispetto ai livelli del 2013.

“Dobbiamo presentare un obiettivo nazionale di riduzione dei gas serra di almeno il 40% e attuarlo entro otto anni” ha detto il leader del Partito Democratico Song Young-gil in parlamento, visto che l’obiettivo attuale “è assolutamente basso rispetto ai paesi sviluppati”.

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Da più parti, questo nuovo obiettivo coreano è giudicato comunque troppo basso. Secondo Climate Analytics, Seul dovrebbe puntare a ridurre le sue emissioni almeno del 59% entro il 2030 per fare davvero la sua parte rispetto all’accordo di Parigi. La Corea del Sud, però, in questo modo darebbe un colpo decisivo all’industria del carbone. Infatti, per il momento questa fonte fossile pesa per il 40% sulla generazione totale di energia del paese.

Seul non ha ancora fissato una data per il phase out del carbone e ha ancora oltre 7 GW di capacità da carbone in programma. Ovviamente, il nuovo obiettivo climatico di Seul, potrebbe riaprire il dibattito sulla composizione del mix elettrico del paese e anticipare la data di addio al carbone.

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Sicuramente, la proposta del partito di maggioranza va a incidere sul tasso di sviluppo delle rinnovabili. Sotto questo aspetto, La Corea del Sud è molto indietro: nonostante gli investimenti, l’energia pulita per ancora soltanto per il 7% del mix elettrico, cioè la quota più bassa tra tutti i paesi che fanno parte dell’Agenzia internazionale dell’energia.

Secondo la proposta, le rinnovabili entro il 2030 dovrebbero balzare fino al 40% della generazione totale di elettricità del paese. Un salto notevole da compiere in così poco tempo. Seul, però, negli ultimi mesi ha provato ad accelerare il passo. A Febbraio risale la firma di un accordo di investimento realizzare il più grande parco eolico offshore del mondo. Il progetto da 36 miliardi di euro coinvolge più di 30 partner e dovrebbe portare alla costruzione di una gigantesca fattoria Marina da 8,2 GW entro la fine del decennio.