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Emilia-Romagna, via libera al Piano per la qualità dell’aria della Giunta regionale

Le ulteriori misure straordinarie per la tutela della qualità dell’aria finanziate con 37 milioni nel 2021 per mobilità, riscaldamento e agricoltura sostenibili. E altri 2 miliardi di euro chiesti nel Next Generation Eu per progetti strutturali insieme alle Regioni del Bacino padano

Foto di JuergenPM da Pixabay

Priolo: “Segno tangibile di una volontà comune di intervento contro inquinamento e cambiamenti climatici. Al centro la salute delle persone”

Bologna – Lotta all’inquinamento, una battaglia condivisa, rispetto alla quale nessuno si tira indietro. Oggi le Commissioni consiliari congiunte Sanità e Territorio e Ambiente hanno dato parere positivo alla delibera della Giunta regionale sulle “Ulteriori disposizioni straordinarie in materia di tutela della qualità dell’aria”, senza alcun voto contrario.

“Hanno votato a favore la maggioranza di centrosinistra e il Movimento 5 stelle, mentre si sono astenuti la Lega e Rete Civica. Ritengo sia- afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo– un segno tangibile di come in Emilia-Romagna ci sia la volontà comune di intervenire in maniera decisa contro inquinamento e cambiamenti climatici, mettendo al centro la salute delle persone, la vivibilità delle città e la tutela dell’ambiente”.

Mobilità, riscaldamento e agricoltura sono gli assi prioritari dell’azione della Regione, attraverso un piano di interventi triennale per il quale già quest’anno ha stanziato ben 37 milioni di euro, fondi che verranno riproposti nel 2022 e 2023.

Inoltre, ha avanzato proposte per progetti strutturali per complessivi 2 miliardi di euro insieme alle Regioni del Bacino padano – Piemonte, Lombardia e Veneto – nell’ambito del piano di ricostruzione nazionale attraverso i fondi europei del Next Generation Eu. Anche per rispondere a quanto previsto dalla condanna all’Italia della Corte di giustizia europea del novembre 2020 circa la qualità dell’aria nel nostro Paese, per ciò che riguarda appunto il Bacino padano.

“Alla gestione dell’emergenza- prosegue Priolo– vogliamo affiancare un programma serio e concreto di interventi, possibilmente nell’ambito di un piano nazionale per la transizione ecologica, la vera priorità del Paese. Le misure che abbiamo già iniziato ad adottare in Emilia-Romagna sono state decise e condivise insieme ai consiglieri regionali, ai sindaci, agli amministratori locali e alle associazioni di categoria. E ringrazio ciascuno di loro per il contributo apportato per migliorare il provvedimento. Si tratta di un programma di investimenti molto consistente, per l’Emilia-Romagna senza precedenti, una decisa accelerazione su un tema cruciale per il futuro. A questo vogliamo affiancare un’azione per coinvolgere davvero tutti i cittadini e le imprese della nostra regione, l’intera comunità, anche attraverso una vasta campagna di sensibilizzazione, per fare della lotta all’inquinamento la missione di tutti. Dobbiamo farcela e possiamo farcela solo insieme”.

Cosa prevede il provvedimento

Il provvedimento che ha ricevuto stamattina il disco verde delle Commissioni consigliari prevede, oltre ad allargare il perimetro di azione coinvolgendo 207 comuni dell’intera pianura, un pacchetto di 37 milioni, disponibili nel 2021, per azioni destinate a migliorare la qualità dell’aria.  In particolare, è di 16 milioni la quota destinata a promuovere la mobilità sostenibile: percorsi casa lavoro (bike to work, bike sharing, car sharing), potenziamento di rete ciclabile, percorsi sicuri casa-scuola, acquisto di bici e sostituzione dei mezzi più inquinanti della pubblica amministrazione. Altri 3 milioni andranno a sostenere i progetti di forestazione urbana, per valorizzare il contributo delle piante nel dare un taglio agli inquinanti. Sul fronte del riscaldamento, sarà pubblicato un bando da 7 milioni per la rottamazione delle stufe meno efficienti e, in agricoltura, sono in arrivo incentivi fino a 10 milioni volti all’acquisto di mezzi a basso impatto ambientale per lo spandimento dei reflui e alla copertura delle vasche di stoccaggio degli effluenti zootecnici, che diventerà obbligatoria da ottobre 2022.