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Emilia-Romagna, al via l’opera di difesa idraulica più attesa

Foto di Pascvii da Pixabay

Potrà accogliere 5 milioni di metri cubi di acqua e mettere al sicuro i cittadini di Parma dalle alluvioni

Bologna – Un’infrastruttura imponente che occuperà un’area di 8,6 ettari di terreno e potrà accogliere fino a 5 milioni di metri cubi d’acqua per mettere al sicuro i cittadini di Parma dalle alluvioni. È la Cassa del Baganza, una delle opere di difesa idraulica più importanti in Emilia-Romagna, che proprio ieri ha ricevuto il via libera dalla Direzione dighe del ministero delle Infrastrutture: il nulla osta definitivo arriverà il 15 aprile.

metà maggio sarà pubblicato il bando di gara per l’appalto dell’opera, mentre entro fine settembre saranno affidati i cantieri.

“La cura del territorio- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, intervenuto oggi all’inaugurazione del nuovo Ponte della Navetta con il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti– è uno dei punti cardini della legislatura. La messa in sicurezza delle aree più fragili e la lotta al dissesto idrogeologico sono le sfide che il cambiamento climatico ci impone. È necessario spostare l’asse degli interventi superando la logica dell’emergenza per adottare sempre più un modello improntato alla prevenzione. Per questo abbiamo già destinato 49 milioni di euro nel piano triennale regionale dei lavori pubblici e abbiamo candidato oltre 340 cantieri per 878 milioni di euro nel Next Generation Eu. Cantieri come quello della Cassa del Baganza sono quindi fondamentali perché parlano di una comunità che ha a cuore il proprio territorio e che si adopera per conservarlo al meglio. Un patto con le future generazioni che ci impegniamo a sottoscrivere ogni giorno”.

La Cassa del Baganza

Il progetto esecutivo è stato predisposto dall’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo).

Collocata a circa 15 km a sud della città di Parma – nei territori dei Comune di Parma, Sala Baganza, Felino e Collecchio -, a monte della confluenza con il torrente Parma, sorgerà, come detto su un’area di 8,6 ettari che per gran parte è stata oggetto di attività estrattiva negli anni scorsi.

La Cassa è composta da due comparti di laminazione, uno così detto in “linea”, ossia nella stessa direzione del corso d’acqua, il cui invaso è gestito da uno sbarramento trasversale di 120 metri di lunghezza di 120 e 20 di altezza media.

Il primo comparto è dotato di 4 luci – di dimensione 3,5 x 6 metri – presidiate da paratoie manovrabili in tempo reale così da permettere di modulare la portata da rilasciare a valle e ottimizzare il volume di invaso, anche in collegamento con l’opera simile già presente sul corso del Parma a Marano.

Il secondo comparto è invece in “derivazione” – laterale al corso d’acqua – e il suo invaso avviene tramite uno sfioratore laterale.

Per assicurare la piena operatività dell’opera oltre ai manufatti di regolazione verranno realizzate delle arginature di contenimento, in terra “zonata” di altezza variabile da 0 a 16 metri.

Molta cura, nel corso della progettazione, è stata riservata agli aspetti tecnici e ambientali, sia dal punto di vista dell’inserimento nel territorio, sia da quello delle possibili interferenze: attenzione che verrà mantenuta anche nella fase di realizzazione che di gestione dell’opera attraverso un attento monitoraggio delle diverse componenti suolo, acqua, morfologia, fauna e stato ecologico.

Nodo idraulico Parma-Baganza

Oltre ai lavori appena ultimati di stabilizzazione del fondo del torrente Baganza, nel tratto cittadino immediatamente a valle del nuovo Ponte ciclopedonale della Navetta per quasi 300mila euro, si contano 5 cantieri in esecuzione per oltre 2 milioni di euro.

Tra questi, rilevante è la realizzazione di una sottofondazione al tratto di argine tra il ponte della Navetta e il ponte Nuovo, in sponda destra idraulica del Baganza. Dopo l’alluvione del 2014, l’argine venne infatti rialzato e su di esso venne realizzata una pista ciclabile. Dalle verifiche effettuate emersero però criticità delle fondazioni risalenti alla fine dell’800. L’intervento, dal valore di 500mila euro, comprende anche le risorse per l’esproprio di parte delle arginature interessate perché private.

E ancora: sono in corso i lavori di messa in sicurezza nel bacino del torrente Baganza in località Pioppone di Marzolara per 180mila euro; la sistemazione dell’alveo del torrente Baganza a difesa di infrastrutture pubbliche tra Berceto e Calestano (500mila); la manutenzione ordinaria di opere idrauliche nel bacino Parma – Baganza per 225mila euro; le opere di difesa dell’abitato di Felino e della frazione di San Michele Gatti (550mila euro).

Risultano invece affidate opere di manutenzione ordinaria di opere idrauliche nel bacino Parma – Baganza (375mila euro).

Le opere in progettazione

Con i fondi della legge Stabilità 2021 sono stati programmati 4 interventi per 1,2 milioni di euro, tutti al momento in progettazione e che saranno appaltati entro l’anno: a Calestano si procederà al secondo stralcio della sistemazione dell’alveo del torrente Baganza (500mila euro); nel comune di Parma con 150mila euro saranno finanziate nuove opere di sicurezza del Cavo Maretto e del Cavo Baganzale, nelle località Lemignano e Vigheffio; tra Parma e Felino in arrivo interventi messa in sicurezza sul Torrente Cinghio e gli affluenti da San Michele Tiorre a Gaione; a Sala Baganza verranno realizzati lavori di difesa spondale sul torrente Baganza in località Castellaro (300 mila euro).

Il totale dei cantieri in provincia di Parma

Sono in corso o programmati 613 cantieri di sicurezza del territorio della provincia di Parma per un totale di circa 136 milioni di euro dall’inizio della legislatura. /BB

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