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Elezioni UE giugno: rischiamo un’invasione di “pensatori preistorici”

Elezioni UE giugno: rischiamo un’invasione di “pensatori preistorici”
Foto di Christian Lue su Unsplash

Le pagelle su clima e ambiente agli eurodeputati, in vista delle elezioni UE di giugno

(Rinnovabili.it) – Solo una minoranza di eurodeputati durante la legislatura che sta finendo ha agito per proteggere il clima, la natura e la qualità dell’aria dell’Europa. La maggioranza, invece, è composta da “procrastinatori o pensatori preistorici” che hanno “ritardato” un’azione concreta con voti “frammentari e incoerenti”. O fallendo “completamente” nell’affrontare la sfida della crisi climatica. Il giudizio arriva dallo Scoreboard sulle performance ambientali e climatiche degli eurodeputati realizzato in vista delle elezioni UE di giugno da BirdLife Europe, Climate Action Network Europe, European Environmental Bureau, Transport & Environment e l’ufficio europeo del WWF.

Le pagelle non sono tenere. Le 5 ong ambientaliste hanno analizzato i singoli voti di ciascuno degli eurodeputati e li hanno confrontati con le raccomandazioni da esse fornite sui singoli provvedimenti. Ne discende un punteggio da 0 a 100 che valuta il comportamento di voto su 30 dossier, inclusi tutti i provvedimenti chiave su clima, energia e ambiente, dalla transizione verso la neutralità climatica alla tutela degli ecosistemi fino all’economia circolare e all’obiettivo inquinamento zero.

A livello di gruppo politico di appartenenza, lo Scoreboard individua tre scaglioni. Quello dei migliori comprende i Verdi, la Sinistra e i Socialdemocratici, anche se resta un divario importante tra i primi – che totalizzano 92 punti su 100 – e S&D che ne raccoglie solo 70. Il gruppo di mezzo – battezzato “i procrastinatori” è rappresentato da Renew, che si ferma a 56. L’ultimo gruppo – i “pensatori preistorici” – comprende il PPE con 25 punti, ECR con 10 e ID con appena 6 punti.

Elezioni UE di giugno: quali partiti italiani hanno protetto clima e ambiente?

Sullo sfondo delle elezioni UE di giugno, lo stesso ragionamento viene svolto per l’Italia. Il panorama italiano non diverge da quello più generale a livello di Ventisette. In testa figurano Europa Verde, Movimento 5 Stelle (che non appartiene a nessun gruppo politico al PE, nonostante abbia provato a siglare un’alleanza con i Verdi nel 2023) e Partito Democratico. I risultati su ambiente, clima e altre tematiche legate alla transizione è però peggiore rispetto agli omologhi gruppi europei. Rispettivamente, questi 3 partiti si fermano a 85, 79 e 70 punti. Azione e Italia Viva formano il gruppo di mezzo con 55 e 47 punti. Mentre il fondo della classifica è occupato da Forza Italia (19), Fratelli d’Italia (9) e Lega (5). Tutti al di sotto della media dei loro colleghi a Bruxelles.

“Ora è il momento che i cittadini europei si rendano conto della reale possibilità di un Parlamento europeo pieno di pensatori preistorici – è il momento di votare per partiti che possono eleggere i protettori del clima di cui tanto abbiamo bisogno per migliorare e rafforzare il Green Deal europeo”, commenta Chiara Martinelli, direttrice di Climate Action Network Europe. “Le regioni vulnerabili dal punto di vista climatico in Europa e nel mondo hanno bisogno e si aspettano un’azione continua – e l’unica via da seguire è un’Unione Europea priva di fossili, socialmente giusta e climaticamente neutra”.

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