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L’elettrificazione dell’industria UE è al palo da 10 anni

L’associazione degli interessi dell’industria elettrica europea, Eurelectric, individua le cause della stagnazione nel calo della domanda elettrica (dovuta più che altro al rallentamento dell’economia), ai mancati investimenti e, per l’ultimo periodo, alla volatilità dei prezzi dell’energia

Elettrificazione industria UE: ferma da 10 anni al 23%
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Dieci anni stagnanti. Dal 2015 a oggi, il tasso di elettrificazione dell’industria UE è rimasto al palo: fermo al 23%. Facendosi superare e perdendo contatto con la Cina che si attesta al 28%, in crescita di 7 punti percentuali. E ben distante dagli obiettivi europei al 2040 che, sulla carta, richiederebbero un tasso del 50%. Per arrivarci in modo armonico, entro la fine di questo decennio dovremmo raggiungere almeno il 31-35%. Lo sostiene il rapporto Power Barometer 2024 di Eurelectric, l’associazione di categoria che rappresenta gli interessi dell’industria elettrica a livello europeo.

Le ragioni della mancata elettrificazione dell’industria UE

Cosa ha tenuto piatta la curva dell’elettrificazione industria UE per 10 anni? Quali sono i fattori congiunturali e quali, invece, quelli di carattere strutturale? Il rapporto identifica 3 cause principali dietro la stagnazione:

  • Riduzione della domanda elettrica in Europa. Il ruolo principale nella flessione della domanda lo gioca il rallentamento dell’economia. Circa metà del calo – che tra 2021 e 2023 si è attestato a -7,5% – è dovuto alla chiusura o alla delocalizzazione di industrie. La parte restante va attribuita a misure di efficientamento energetico e a condizioni climatiche più miti.
  • Mancati investimenti. Solo 1/3 dell’energia consumata dalle industrie europee è coperta da elettricità, mentre solo il 4% del riscaldamento dei processi industriali, responsabile del 75% delle emissioni industriali totali, è elettrificato.
  • Volatilità dei prezzi. Da gennaio ad agosto 2024, in UE i prezzi dell’elettricità sono scesi sotto zero in almeno una zona di offerta dell’UE per 1.031 ore, soprattutto duranti i picchi di produzione del solare. Allo stesso tempo, alcune parti d’Europa hanno invece visto prezzi insolitamente alti, con una forte disparità transfrontaliera. Questi eventi, combinati con la bassa domanda di elettricità e i frequenti prezzi negativi, “complicano la fattibilità economica di ulteriori investimenti in energie rinnovabili”.

“Il tassello mancante tra diventare green e rimanere competitivi è l’elettrificazione. I settori industriali hanno un enorme potenziale per elettrificarsi ulteriormente in base alle tecnologie disponibili”, ha commentato il segretario generale di Eurelectric Kristian Ruby.

Caldaie elettriche, forni ad arco, pompe di calore, riscaldamento a induzione e torce al plasma sono esempi proposti da Eurelectric di tecnologie per la produzione di beni ad alta intensità energetica come l’acciaio e l’alluminio che abilitano una maggiore elettrificazione dei processi.

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