La quarta edizione del Global Energy and Climate Outlook (GECO) analizza il ruolo dell’elettrificazione nei percorsi di transizione energetica globale
(Rinnovabili.it) – Il mondo continua a scaldarsi. La temperatura media globale è cresciuta già di 1 ° C sopra i livelli preindustriali e, a dispetto dell’Accordo sul clima di Parigi, gli attuali trend in termini di emissioni e consumo di energia non sono ancora in grado di invertire la rotta. Ma esiste una strada sicura per centrare gli obiettivi climatici e a spiegarla è oggi la quinta edizione del Global Energy and Climate Outlook (GECO) del Transport and Climate del Joint Research Centre della Commissione Europea (JRC).
Il documento analizza il ruolo dell’elettrificazione nei percorsi di transizione globali verso un’economia a zero emissioni. Nel dettaglio, identifica 4 dinamiche nel settore energetico che hanno il potere di limitare il riscaldamento globale a meno di 2° C se implementate contemporaneamente. E di farlo a costi relativamente contenuti.
Scrivono i ricercatori che “l’elettricità risulta essere un vettore energetico sempre più importante nel consumo finale di energia anche ora, in assenza di politiche climatiche più forti di quelle attualmente in atto”. Per raggiungere gli obiettivi di Parigi sarebbe necessario quindi: spostare la domanda di energia dai combustibili fossili all’elettricità e ai combustibili a basse emissioni principalmente derivati dall’elettricità; decarbonizzare la produzione di energia; aumentare l’efficienza energetica; mettere in campo nuove soluzioni che consentano l’espansione delle tecnologie di energia rinnovabile.
Il rapporto del JRC riconosce all’elettrificazione un ruolo chiave nella transizione energetica e rileva che il suo utilizzo sta aumentando in tutti i settori e che i tassi di elettrificazione continueranno a crescere anche in assenza di politiche climatiche più forti. Rimane necessaria una spinta in questa direzione per tutti quei settori che consumano la maggior parte dell’energia, così da accelerare la decarbonizzazione dell’intero sistema energetico.
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Per il comparto dei trasporti, attualmente a un livello molto basso di elettrificazione, è probabile che la spinta venga dalle innovazioni nel campo dei veicoli elettrici e dei combustibili derivati dall’elettricità.
La decarbonizzazione della produzione di energia può essere ottenuta, invece, aumentando la quota di fonti energetiche a basse emissioni di carbonio, in particolare le energie rinnovabili. In questo modo l’elettricità diventerebbe progressivamente un “combustibile a basse emissioni”. Il rapporto sostiene che la decarbonizzazione totale dell’offerta non è solo fattibile tecnicamente, ma anche economicamente vantaggiosa.
Per mantenersi all’interno dello scenario a 2°C, secondo il rapporto del JRC, sarebbe auspicabile anche adottare maggiormente altri vettori energetici a basse emissioni come biocarburanti liquidi, idrogeno, e-gas e e-liquids. Gli scenari presentati dalla ricerca, inoltre, “mostrano che la migliore qualità dell’aria si ottiene in un futuro con una politica climatica ambiziosa, un rigoroso controllo dell’inquinamento atmosferico e condizioni favorevoli per l’uso dell’elettricità nel consumo di energia”.
Il costo di queste operazioni, per gli scienziati del JRC, equivarrebbe annualmente allo 0,03% del PIL: l’economia globale più che raddoppierebbe entro il 2050 in ogni caso. Infatti le migliori condizioni di salute per la popolazione legate all’elettrificazione potrebbero svolgere un ruolo significativo nel ridurre i costi macroeconomici della transizione energetica. Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 è necessario che vengano messe in campo, globalmente e a lungo termine, strategie per limitare emissioni di gas a effetto serra.
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