La questione energetica tiene banco nell'ultimo question time alla Camera. E il premier chiede la collaborazione dei territori per accelerare il permitting di nuovi impianti rinnovabili
Le parole del premier Draghi alla Camera
(Rinnovabili.it) – “Le attuali tensioni geopolitiche e la necessità di ridurre la nostra dipendenza dal gas russo rendono ancora più urgente il bisogno di investire nella transizione ecologica”. Lo ha ribadito ieri il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in occasione dell’ultima interrogazione alla Camera. Il question time ha concesso un ampio spazio alla questione energetica, attualmente tra le grandi preoccupazioni nazionali (e non solo). Un veloce confronto prima di partire all’insegna di Versailles dove oggi e domani si terrà il Consiglio dei leader UE.
Il vertice europeo sarà l’occasione per discutere di nuovi strumenti con cui aumentare sicurezza e indipendenza energetica, tagliando il cordone che lega l’Europa a gas, petrolio e carbone russi. Magari validando la proposta italiana di fissare un tetto comunitario al prezzo del gas.
Ma nel frattempo il premier riporta l’attenzione sulle risorse nazionali e sul lavoro svolto per accelerare la diffusione dell’energia pulita. “Per avere una vera sicurezza energetica, senza una profonda semplificazione burocratica, soprattutto in merito ai nostri obiettivi di aumento di produzione delle rinnovabili, dobbiamo muoverci in fretta”, ha spiegato Draghi. “Il grosso ostacolo all’espansione […] è rappresentato dai procedimenti autorizzativi. Se non superiamo questo problema, non andiamo da nessuna parte. Intendiamo rispettare l’obiettivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza di 70 GW di rinnovabili entro il 2026, se si sbloccano le autorizzazioni però”.
Un lavoro che il Governo non può far da solo. Ma che richiede necessariamente l’attiva collaborazione dei territorio e degli enti regionali. Il presidente del Consiglio ha sottolineato come in questo momento storico particolarmente sfidante “certe considerazioni di tipo autorizzativo” non siano più giustificate. Un invito all’azione con la promessa di essere già al lavoro per sbloccare diverse decine di GW di eolico off-shore. “Anche l’aumento della produzione e del ricorso al biometano è stato oggetto di recenti interventi, con l’obiettivo di raggiungere le 200 mila tonnellate nel 2023 e un incremento di 50 mila tonnellate annue nel successivo triennio”.
Buona parte del lavoro sulla sicurezza energetica avverrà però in campo “fossile”. L’esecutivo attualmente impegnato ad aumentare le forniture di gas non russe sfruttando le concessioni esistenti per il periodo 2022-2031. “I nuovi volumi di gas”, ha affermato Draghi, “saranno offerti alle industrie, con una riserva di almeno un terzo per le piccole e medie imprese”. Senza scordare il rafforzamento delle misure di risparmio energetico. “E questa – ha concluso il premier – è una questione che affronteremo insieme, tra non molto”.