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Draghi a Genova: presto nuovo intervento contro caro bollette

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Credits: Governo.it (CC-BY-NC-SA 3.0 IT)

Draghi a Genova per una giornata di incontri istituzionali

(Rinnovabili.it) – Il Governo è pronto, ancora una volta, a metter mano sulla questione energetica. Dopo le misure inserite nel Decreto Sostegni ter – attualmente in Parlamento per la conversione in legge – Palazzo Chigi è nuovamente al lavoro per contrastare il caro bollette. Lo ha annunciato oggi il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la sua visita a Genova. “Il governo non dimentica il presente”, ha affermato il premier nel suo discorso da Palazzo San Giorgio. “E il presente oggi ci fa vedere una realtà caratterizzata dalle difficoltà che famiglie e imprese hanno per i prezzi dell’energia elettrica. Volevo utilizzare questa circostanza per dire che il governo sta preparando un intervento di ampia portata nei prossimi giorni”.

Un intervento fortemente atteso e non solo per la delusione delle ultime misure approvate. Oggi la minaccia di un’escalation militare in Ucraina sta aumentando la pressione sul mercato europeo del gas e rendendo ancora più incerta l’attuale crisi energetica. Se lo scorso anno gli analisti di settore inquadravano la primavera 2022 come un momento di ripresa (e dunque calo dei costi) per i sistemi energetici europei, le prospettive attuali raccontano una storia diversa. E la preoccupazione degli enti locali per il futuro delle proprie imprese e famiglie aumenta.

Cresce la preccupazione sul caro bollette

“La situazione è drammatica – ha dichiarato qualche giorno fa l’assessore alla Tutela dei consumatori della Regione Liguria Simona Ferro. “Il rincaro dell’energia sta colpendo milioni di famiglie italiane che sono costrette a far quadrare i bilanci con molte rinunce che si ripercuotono poi sul sistema economico nazionale. Inoltre impianti altamente energivori come le piscine sono a serio rischio chiusura con conseguente grave perdita a livello sociale ed occupazionale”.

Un allarme simile era stato lanciato a Natale anche dalla Toscana. “Alcune aziende – aveva spiegato il presidente delle regione, Eugenio Giani sono già di fronte alla scelta di dover spegnere i forni e mandare in cassa integrazione i propri dipendenti, con alte probabilità di non poter ripartire. Altre non sono neanche in condizione di spegnere temporaneamente i forni, se non al prezzo di danneggiarli irrimediabilmente”.

E mentre la giunta toscana dà vita ad un osservatorio per monitorare il caro bollette, alcuni grandi comuni dell’Emilia Romagna hanno deciso che domani spegneranno uno o più monumenti della propria città come gesto simbolico per chiedere al Governo un intervento contro i rincari. “Viviamo il paradosso di entrare da un lato nell’epoca del PNRR, di incrociare straordinarie opportunità di investimento e sviluppo per il futuro delle nostre città e contemporaneamente, dall’altra parte, una ricaduta drammatica che i costi della pandemia e la crisi energetica generano sulla gestione dei Comuni e delle città italiane”, scrive Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia e Presidente Anci Emilia-Romagna. “Rischiamo di chiudere servizi e aumentare la pressione fiscale per trovare i necessari equilibri di bilancio. Questo accadrà certamente in tantissimi Comuni”.

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