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Domanda mondiale di carbone, IEA: consumi stabili fino al 2027

Dopo il picco del 2023 la domanda globale di carbone sembra aver imboccato un percorso in piano, frenando la crescita a solo 1% nel 2024

Domanda mondiale di carbone, IEA: consumi stabili fino al 2025
Foto di Elimende Inagella su Unsplash

IEA 2024, i dati aggiornati su mercato del carbone

La crescita dell’energia pulita ha ormai preso il sopravvento e la domanda mondiale di carbone non tornerà più quella di prima. Sebbene a livello cumulato i consumi 2024 abbiano raggiunto un nuovo massimo storico – 8,77 miliardi di tonnellate impiegate in un anno – la crescita sul 2023 è stata solo dell’1%. Tasso che ormai risulta in calo da alcuni anni. A spiegarlo è il nuovo report dell’agenzia internazionale dell’energia (IEA), dal titolo esplicativo “Coal 2024”. Il documento riporta analisi e previsioni al 2027 per il  per la domanda, l’offerta e il commercio di carbone.

Il quadro che ne emerge è ben descritto da Keisuke Sadamori, direttore dei mercati energetici e della sicurezza dell’IEA:

“La rapida implementazione di tecnologie energetiche pulite sta rimodellando il settore elettrico globale, che rappresenta due terzi dell’uso di carbone nel mondo. Di conseguenza, i nostri modelli mostrano che la domanda globale” di  questo combustibile “si stabilizzerà fino al 2027, anche con un consumo di elettricità in brusco aumento. Nonostante ciò, i fattori meteorologici, in particolare in Cina, il più grande consumatore di carbone al mondo, avranno un impatto importante sulle tendenze a breve termine della domanda. Anche la velocità con cui cresce la domanda di elettricità sarà molto importante”.

La domanda mondiale di carbone 2024

Nel 2024 il mondo ha consumato 8,77 milioni di tonnellate di carbone, un terzo dei quali sono stati bruciati nelle centrali termoelettriche della Cina. In termini di crescita si tratta di un notevole rallentamento. Il consumo globale di questo combustibile è aumentato infatti del 7,7% nel 2021, in risposta alle riaperture post lockdown 2020 per il Covid, del 4,7% nel 2022 e del 2,4% nel 2023. A conti fatti rispetto al 2023 è aumentato di appena l’1%.

Secondo le previsioni dell’Agenzia la domanda rimarrà stabile fino al 2027, ora che le rinnovabili stanno crescendo, la maggior parte delle economie avanzate hanno raggiunto il picco e i consumi cinesi di carbone stanno diminuendo.

Nel dettaglio quest’anno la Cina ha continuato a diversificare il suo settore energetico, realizzando nuove centrali nucleari e accelerando la sua enorme espansione della capacità solare fotovoltaica ed eolica. Ciò, spiegano gli analisti IEA, dovrebbe aiutare a limitare gli aumenti del consumo di carbone nel prossimo triennio, nonostante  la sua domanda elettrica sia destinata a un’impennata. In ogni caso il rapporto evidenzia anche una serie di incertezze chiave.

Il mercato del carbone al 2027

Secondo gli autori di Coal 2024 bisogna attendersi solo piccoli cambiamenti annuali nella domanda globale da oggi fino al 2027. Nell’ordine di meno di 50 milioni di tonnellate (Mt). In questo contesto l’India, il paese destinato a vedere il maggiore aumento dei consumi di carbone, aumenterà la domanda di poco più di 100 Mt fino al 2027. Nell’Unione Europea, la domanda diminuirà di 68 Mt nello stesso periodo. In Cina, l’analisi della potenziale variazione della domanda dipenderà molto dalle condizioni meteorologiche e dal loro impatto sulla generazione rinnovabile.

IEA 2023: carbone prima fonte energetica per la generazione elettrica 

Non ce la fanno le rinnovabili a colmare la nuova fame di energia elettrica. E più i consumi crescono, più in alcune parti del mondo avanza il contributo del carbone. Al punto che, nonostante i progressi nella nuova capacità verde, la domanda mondiale di carbone è destinata rimanere stabile, dopo aver raggiunto il suo massimo storico nel 2023.

Lo riferisce l’Agenzia Internazionale dell’Energia – IEA nel suo “Coal Mid-Year Update – July 2024“. Il documento fornisce un’analisi accurata su domanda, produzione, commercio e prezzi del carbone per il 2023. Gettando un occhio anche al futuro prossimo, con previsioni che non fanno sorridere la transizione energetica.

La domanda mondiale di carbone 2023

Quello che emerge chiaramente dal rapporto è come la domanda mondiale di questo carburante fossile abbia raggiunto lo scorso anno la cifra record record di 8,68 miliardi di tonnellate. Valore in crescita del 2,6% su base annuale. Alla base del picco, gli elevati consumi registrati in Cina (276 milioni di tonnellate) e in India (105 milioni), entrambi in aumento. Gli incrementi annuali di questi due giganti asiatici hanno compensato, da soli, i cali registrati nell’Unione Europea (meno 103 milioni) e negli Stati Uniti (meno 81 milioni).

“Il consumo è cresciuto sia nel settore della produzione di elettricità che in quello industriale, dove l’industria siderurgica è il maggiore consumatore. La produzione elettrica da carbone è aumentata dell’1,9% nel 2023, raggiungendo i 10.690 terawattora (TWh) e stabilendo un nuovo record”, scrive la IEA. “Di conseguenza, il carbone continua a essere la principale fonte di produzione di elettricità globale a livello globale”. 

 Ma a lievitare non sono stati solo i consumi. Nel 2023, anche la produzione mondiale di carbone ha raggiunto un valore storico: ben 8,9 miliardi di tonnellate. I tre maggiori produttori al mondo (e con numeri in crescita)? Cina, India e Indonesia che insieme hanno in mano il 70% del mercato globale.

La domanda mondiale di carbone 2024-2025

Per il futuro non sono previsti grandi cali. O meglio: a livello regionale, la domanda nelle economie avanzate è chiaramente in calo, ma in diverse economie emergenti c’è da aspettarsi un aumento. Il che avrà come risultato generale una domanda complessiva mondiale stabile sia nel 2024 che nel 2025

“La nostra analisi per la prima metà del 2024 mostra un leggero calo della produzione globale di carbone dello 0,7% anno su anno, guidato principalmente dalla Cina, che ha registrato una flessione dell’1,7%”, spiega l’Agenzia. “Responsabile di metà della produzione globale di carbone, la Cina ha intensificato i controlli di sicurezza nella provincia dello Shanxi, la più grande regione produttrice del paese, che ha rappresentato 1,3 miliardi di tonnellate di produzione di carbone nel 2023”. 

I prezzi del carbone

Le insolite condizioni di mercato degli ultimi anni, dalla pandemia alla crisi energetica passando per l’inflazione economica, hanno determinato fluttuazioni senza precedenti anche nei prezzi del carbone.

L’impatto è stato significativo, con rincari elevati e volatilità, nonché differenze eccezionali tra qualità e regioni geografiche. A partire dal 2023 la situazione si è normalizzata pur rimanendo su valori più alti rispetto a prima della pandemia di Covid-19. “In generale, sono stati leggermente più alti, spinti verso l’alto dall’inflazione dei costi e da alcune interruzioni dovute alle sanzioni che hanno colpito la Russia, che rimane il terzo esportatore di carbone al mondo“.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.