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La variante Omicron non fermerà la domanda globale di petrolio

Secondo Goldman Sachs, anzi, nel 2022 e nel 2023 potremmo stabilire nuovi record assoluti. Con buona pace di chi sognava una ripresa verde e di essersi già lasciato alle spalle il picco delle fossili

Domanda globale di petrolio: ai livelli pre-Covid già nel 2022
Foto di Schmucki da Pixabay

Il 2022 ci porterà nuovi record nella domanda globale di petrolio

(Rinnovabili.it) – Mentre i numeri della variante Omicron continuano a salire in tutto il mondo, le previsioni sulla domanda globale di petrolio non temono lockdown, chiusure e blocchi alla produzione. Secondo Goldman Sachs, anzi, nel 2022 e nel 2023 potremmo stabilire nuovi record assoluti. Con buona pace di chi sognava una ripresa verde e di essersi già lasciato alle spalle il picco delle fossili.

“Abbiamo già avuto una domanda record subito prima di quest’ultima variante e stiamo aggiungendo una domanda dall’aviazione più alta e l’economia globale sta ancora crescendo”, argomenta Damien Courvalin, capo della ricerca energetica di Goldman Sachs. “Avremo un nuovo record nella domanda nel 2022, e di nuovo, nel 2023”.

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I settori che guideranno la domanda globale di petrolio nel prossimo biennio saranno i trasporti e anche il settore delle costruzioni. Mentre la pandemia di coronavirus, prevede la banca d’affari, avrà numeri alti ma un impatto limitato. Courvalin sottolinea come la curva dell’aumento dei casi si sia impennata, ma senza che i paesi introducessero misure particolarmente restrittive, come blocchi alla circolazione che potrebbero incidere molto sulla domanda. I dati sulla mobilità ad alta frequenza, inoltre, sono pressoché invariati.

A conti fatti, quindi, Goldman Sachs prevede che la domanda globale di petrolio salirà fino a 106 milioni di barili al giorno entro la fine di questo decennio. E non si aspetta una transizione energetica spedita come auspicato alla COp26 di Glasgow. Sarà più graduale, sostiene Courvalin. Anche la mobilità elettrica – il settore che potrebbe avere un impatto considerevole sulla domanda – avrà ripercussioni ancora limitate, soprattutto perché trasporto pesante e aerei sono ancora all’inizio del percorso di decarbonizzazione.

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Queste previsioni sono in linea, ma più pessimiste, con quelle diramate dall’Iea e dai paesi Opec. L’agenzia internazionale dell’energia stima che il 2022 porterà un aumento della domanda di circa 3 milioni di barili al giorno. Il gruppo di paesi esportatori di petrolio, invece, pensa che arriveremo ad accarezzare la soglia di 100 mln di barili/giorno l’anno prossimo, tornando così a livelli pre-Covid.