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Abbiamo superato il picco della domanda europea di GNL?

I dati dell’IEEFA mostrano due tendenze contrastanti: l’Europa consuma sempre meno gas naturale liquefatto ma continua a investire miliardi per aumentare la sua capacità di importazione

Domanda europea di GNL: -20% nel 2024, siamo oltre il picco?
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IEEFA: “probabilmente” siamo oltre il picco della domanda di gas naturale liquefatto

Nel primo semestre del 2024 la domanda europea di GNL (gas naturale liquefatto) è crollata del 20% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Mentre il tasso di utilizzo dei terminal per l’importazione è sceso mediamente sotto la soglia del 50%. Cifre che fanno ipotizzare che “probabilmente” l’UE ha ormai superato il picco del GNL e che “la corsa alla costruzione di infrastrutture per l’importazione eccessiva potrebbe giungere al termine”.

Lo sostiene un rapporto di IEEFA, l’Institute for Energy Economics and Financial Analytics basato negli Stati Uniti. I dati provengono dall’ultimo aggiornamento dell’European LNG Tracker, il database curato dal think tank che raccoglie le informazioni circa la domanda europea di GNL e tutto ciò che le ruota intorno.

Tutti i numeri della domanda europea di GNL

I numeri descrivono un quadro di chiara riduzione della domanda. Non solo di GNL. Anche il consumo di gas fossile, dopo avere raggiunto il minimo decennale l’anno scorso, è sceso ulteriormente del 5,4% nel 1° semestre 2024.

A cascata, le importazioni di GNL si sono ridotte del 20% in Europa e dell’11% nei 27 paesi dell’Unione Europea durante lo stesso periodo. Secondo l’IEEFA, la domanda europea di questa fonte fossile continuerà a scendere di un ulteriore 37% entro il 2030.

Il calo si è quindi tradotto in un minor tasso di utilizzo dei terminal per l’importazione di GNL (uno dei fattori spesso più usati per giustificare la necessità di nuove infrastrutture). Che è sceso dal 62,8% della prima metà del 2023 al 47,2% un anno dopo.

Investimenti per l’import di GNL, i dati

Molti paesi europei, però, stanno facendo investimenti in direzione diametralmente opposta a quella suggerita dal calo della domanda europea di GNL. Italia inclusa. Dall’inizio del 2022, anche sull’onda della guerra in Ucraina e della riduzione delle forniture di gas dalla Russia, l’Europa ha aumentato la sua capacità di import di GNL del 23%, pari a 58 miliardi di metri cubi (bcm). L’Italia con 7,5 bcm è il 4° paese con maggior capacità aggiunta dopo Germania (16 bcm), Olanda (13 bcm) e Turchia (7,7 bcm).

“La frenesia della costruzione di terminali GNL in Europa potrebbe giungere al termine, con alcuni paesi che ritardano o annullano le infrastrutture. Dall’inizio del 2023, nuovi terminali o espansioni sono stati accantonati in Albania, Cipro, Irlanda, Lettonia, Lituania e Polonia. Non è chiaro se i tre terminali pianificati in Grecia andranno avanti”, ha affermato Ana Maria Jaller-Makarewicz, analista dell’IEEFA.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.