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Petrolio giù, rinnovabili in salita. Calo domanda di energia al 9,2% nel 2020

La relazione annuale del ministero della Transizione ecologica sulla situazione energetica nazionale. L'approvvigionamento energetico del Paese è costituito principalmente dal gas naturale al 40%, dal petrolio al 33%, e dalle rinnovabili al 20%. Per i trasporti la maggior riduzione della domanda a meno 15,7%. Diminuisce anche il residenziale a meno 2,5%, i servizi a meno 9,4%, e l’industria a meno 5,4%

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Foto di Michael Schwarzenberger da Pixabay

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Da un lato la discesa della domanda di petrolio, dall’altro l’aumento delle rinnovabili. Sembra davvero che nel 2020 – anche, e soprattutto, per via del ciclone Covid – qualcosa sia cambiato nel nostro Paese, e lo abbia fatto nel nome della transizione ecologica. Nel 2020 infatti la domanda di energia primaria è stata pari a 143,5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (MTep), facendo registrare una diminuzione del 9,2% rispetto all’anno prima. A certificarlo la relazione annuale del ministero della Transizione ecologica sulla situazione energetica nazionale.

Dal documento – redatto da un gruppo di lavoro costituito ad hoc (formato da rappresentanze istituzionali e settoriali) che ha lavorato presso la direzione generale per le Infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari – emerge che l’approvvigionamento energetico del Paese è costituito principalmente dal gas naturale, dal petrolio, e dalle rinnovabili. Per i trasporti si segnala la maggior riduzione nella domanda di energia, che sfiora il 16%.

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Per quanto riguarda il mix energetico, la dipendenza dall’estero rimane elevata con il 73% del fabbisogno soddisfatto da importazioni nette). L’approvvigionamento si pesa sul 40% da gas naturale (in crescita), sul 33% di petrolio (diminuito “pesantemente”), e sul 20% da fonti energetiche rinnovabili (in aumento).

Gli impieghi finali di energia “diminuiscono per gli usi residenziali (meno 2,5%), che si confermano il primo settore di consumo finale, per i servizi (meno 9,4%), e per il settore industriale (meno 5,4%). La diminuzione maggiore si registra però nel settore trasporti dove si ha un meno 15,7%”. Rispetto al 2019 – viene spiegato – è “aumentato il ruolo delle energie rinnovabili e del gas naturale” mentre è diminuito “pesantemente quello del petrolio”.

La relazione (un documento di 174 pagine) contiene anche approfondimenti e monografie dedicata ai rischi climatici, alla transizione ecologica e al ruolo della finanza.