Il Senato approva il decreto sul Fondo complementare al PNRR. Tra gli emendamenti al testo anche quello che supporta la riconversione green di alcune piattaforme Oil&Gas a largo di Ravenna
Le novità energetiche inserite nel “DL Fndone”
(Rinnovabili.it) – Via libera al ddl di conversione del decreto sul Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza, velocemente ribattezzato DL Fondone. Con 173 voti favorevoli, 2 contrari e 18 astensioni, oggi il Senato ha approvato con modifiche il testo, passando la palla alla Camera. Il provvedimento dispone l’approvazione del Piano nazionale per gli investimenti complementari, finalizzato ad integrare, con risorse interne, gli interventi del PNRR. Risorse che ammontano a 30,6 miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2026.
Nel passaggio al Senato il ddl ha recepito alcuni emendamenti particolarmente interessanti per la politica energetica italiana. A partire dai 70 milioni di euro destinati al progetto Agnes. Di cosa si tratta? Dell’iniziativa firmata Saipem e Quint’x per realizzare un polo energetico rinnovabile nelle acque di Ravenna a partire dalla riconversione delle piattaforme petrolifere. L’hub, che a regime sarà uno dei più avanzati d’Europa, integrare 65 turbine eoliche da 8 MW l’una, un impianto fotovoltaico flottante da 100 MW e un parco di elettrolizzatori in grado di produrre 4.000 tonnellate di idrogeno l’anno.
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In questuato contesto, l‘emendamento al DL Fondone prevede: 20 milioni di euro per l’anno 2022, 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024
“Siamo molto soddisfatti dell’approvazione dell’emendamento di maggioranza, in cui è confluito anche il nostro della Lega”, spiega oggi il senatore Paolo Arrigoni. “Con questo progetto […] l’Italia si posiziona in prima fila nella transizione energetica ed in particolare nel settore dell’idrogeno che è sempre più centrale nel Mediterraneo” “Il polo è strategico non solo perché contribuisce agli obiettivi di transizione ecologica del nostro Paese con il 70-72% dell’elettricità che dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili” ma anche perché contribuirà ad “incrementare nell’ambito del sistema Italia il valore delle nostre imprese, sempre più strutturate con propria piattaforma tecnologica e ingegneristica per la transizione energetica”.
Ma non si tratta dell’unica novità. Il testo riporta anche 285 milioni a favore dei comuni tra 50 mila e 250 mila abitanti e ai capoluoghi di provincia con meno di 50 mila abitanti per investimenti finalizzati al risanamento urbano e all’inclusione sociale. E 4.500 milioni per la misura del superbonus 110%. Quest’ultima è stata anche prorogata al 30 giugno 2023 per gli interventi di efficientemente sugli Istituti autonomi case popolari. Per le spese sostenute dai condomini la deadline è il 31 dicembre 2022, indipendentemente dallo stato di avanzamento dei lavori.